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Abu Bakr al Baghdadi: ecco chi è il capo del Califfato, l'uomo più ricercato al mondo

Ignazio Stagno
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Le immagini della decapitazione di James Foley sono ancora negli occhi di tutti e corrono sul web come un monito: sappiamo quanto è feroce il nemico. Dopo la morte di Osama Bin Laden qualcuno pensava che ci fosse un vuoto tra le gerarchie del terrore. Ci ha pensato un uomo a riempire quello spazio: Abu Bakr al Baghdadi, leader del'Isis e in questo momento l'uomo più ricercato al mondo. Lo schiaffo dato all'occidente con la decapitazione di James Foley ha acceso i riflettori su una realtà, a qualche miglia da casa nostra che fino all'inizio di questa estate era rimasta sepolta tra le cronache della striscia di Gaza. La testa di Foley ha alzato il velo su ciò che sta avvenendo in Siria, in Iraq e ora anche in Libia. Chi comanda i tagliagole? Lui, Abu Bakr al Baghadi.  Il califfo - L'autoproclamatosi califfo dell'Isil (acronimo di Stato Islamico dell'Iraq e del Levante), non è solo un fanatico estremista: ha una precisa strategia bellica. Dopo un passato da militante in al Qaeda, il quarantatreenne nato a Samarra, ha elaborato negli ultimi due anni un piano di guerra che non si basa su clamorosi attentati all'estero. Piuttosto il suo intento è quello di tracciare i confini di un nuovo stato sunnita, attraverso un costante consolidamento della forza militare delle sue milizie.  Cosa fa - Il suo progetto con il passare del tempo è cambiato. L'Isil è diventato Is abbracciando così un unico califfato che va dalla Libia all'Iran sciita. Al  Baghdadi però non si ferma. La sua macchina del terrore è impegnata innanzitutto ad espandere l'influenza sull' Iraq e la Siria. La biografia del califfo è avvolta dal giallo. Pare che fosse un imam all'epoca della seconda guerra degli Usa in Iraq (2003). Dopo la parentesi qaedista a fianco delle milizie di al-Zarqāwī, ha presieduto dei tribunali religiosi. Inoltre, secondo le biografie non ufficiali diffuse in rete, sembra abbia conseguito un dottorato di ricerca in scienze islamiche. A quanto pare fino al 2011 avrebbe intrattenuto legami con Ayman al-Zawāhirī, il successore di Bin Laden. E' stato coinvolto in attentati contro sciiti e cristiani, colpevoli di aver collaborato con il governo di Baghdad. Poi al Baghdadi ha cambiato rotta, inserendosi nel conflitto siriano. Qui ha reclutato le sue milizie attaccando il regime di Al-Assad.  Le mosse del terrore - In Siria l'Isil ha recuperato tutte le armi per combattere la propria guerra. Lì il leader del califfato ha reclutato i combattenti e ha raccolto soldi che arrivano dalla Turchia, dal Qatar, dall'Arabia Saudita e dal Qatar. Dopo la decapitazione di Foley, questi Stati negano qualsiasi tipo di legame diretto con al Baghdadi, ma resta il fatto che le centinaia di milioni di dollari che costituiscono il patrimonio dell'esercito del califfo non possono essersi materializzati dal nulla. Inoltre, in Siria, al Baghdadi si è impadronito anche 
di alcuni importanti pozzi di petrolio con cui ha esportato greggio prezioso per finanziare la Jihad. il 29 giugno scorso Abū Bakr al-Baghdādī si autoproclama califfo dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante. Il 5 luglio si mostra in pubblico per la prima volta e parla dall'interno della Grande moschea al-Nūrī di Mosul, città conquistata dall'Isil, chiamando all'obbedienza tutti i musulmani del mondo per l'affermazione della causa del califfato. Ora dopo Bin Laden è lui l'uomo più ricercato da Stati Uniti e Gran Bretagna.     

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