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Iraq, orrore Isis: 80 morti, 200 donne rapite. Boldrini convoca seduta d'emergenza

Gian Marco Crevatin
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I combattenti dello Stato islamico (Isis) hanno ucciso almeno 80 uomini e hanno fatto prigioniere oltre 200 donne in un attacco compiuto al villaggio yazida di Kojo, nel nord dell'Iraq. Lo riferiscono alla Cnn fonti ufficiali del governo curdo e un leader religioso della minoranza yazida. Kojo si trova circa 20 chilometri a sud di Sinjar e, secondo le fonti, le donne rapite sono state portate nelle città settentrionali di Mossul e Tal Afar, che sono sotto il controllo dello Stato islamico. A riferire dell'accaduto anche l'agenzia di stampa Xinhua, che in questo caso cita fonti di sicurezza curde. Il massacro - "Hanno compiuto un massacro contro la popolazione" ha riferito Hoshyar Zebari, ministro degli Esteri iracheno, che ha aggiunto "circa 80 persone sono state uccise". Un altro funzionario curdo della provincia di Dohuk ha confermato la notizia, mentre un testimone ha raccontato di aver visto molti cadaveri nel villaggio. Pare, secondo le fonti, che il massacro sia stato compiuto ieri. Il parlamentare yazida Mahma Khali riferisce che i combattenti dello Stato islamico assediavano il villaggio da giorni e avevano dato ai residenti una scadenza per convertirsi all'islam. Dall'Italia - A questo proposito, su iniziativa dei presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini, Nicola Latorre, Fabrizio Cicchitto ed Elio Vito, è stata convocata una riunione d'emergenza prevista per mercoledì 20 agosto alle ore 12.30. La convocazione arriva qualche ora dopo l'apertura comunicata dal presidente Laura Boldrini a esaminare quanto deciso ieri dai ministri degli esteri della Ue. "La camera dei deputati è pronta in ogni momento a discutere di quanto è stato deliberato ieri a Bruxelles", ha fatto sapere con una nota. 

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