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Usa, Obama: "Stessi diritti ai fratelli omosessuali"

Barack Obama

Il presidente al giuramento per il secondo mandato: "Noi uomini siamo tutti uguali, fratelli e sorelle omosessuali devono godere delle stesse possibilità"

Andrea Tempestini
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Il giorno del giuramento, per Barack Obama. Di fronte al giudice della Corte suprema Roberts, il presidente inizia ufficialmente il secondo mandato. Come quattro anni fa, Barack ha pasticciato nel pronunciare il giuramento. "Oggi continuiamo un viaggio infinito - ha detto Obama -. Il creatore ci ha donato dei diritti inalienabili, come la vita, la libertà e la ricerca delle felicità. La libertà è un dono di Dio, ma deve essere garantita dalle persone che vivono su questa terra.   Omosessuali - Del lungo intervento, il punto che farà più discutere è stato quello relativo agli omosessuali. "Noi uomini siamo stati tutti creati uguali, e il nostro viaggio non sarà finito finché i nostri fratelli gay non avranno gli stessi diritti degli altri", ha dichiarato Obama tra gli applausi. Il presidente ha esplicitamente affrontato la questione dei gay, definendoli "fratelli e sorelle che devono avere gli stessi diritti". Crisi - Obama ha proseguito affermando che "possiamo farcela, finché siamo uniti. Crediamo che la prosperità dell'America debba poggiare sulle spalle di una classe media in crescita. Questa generazione di americani è stata messa a dura prova da crisi che hanno rafforzato la nostra resistenza. Un decennio di guerra sta finendo, la ripresa economica è cominciata, le possibilità degli Stati Uniti sono senza limiti". Secondo Barack, gli Stati Uniti sanno che "dobbiamo fare scelte difficili per ridurre il costo del sistema sanitario e ridurre il nostro deficit". Il presidente afferma poi che "ogni cittadino merita una sicurezza di base e la dignità". Guerre - Parlando degli impegni militari, il presidente spiega che con il ritiro delle truppe in Iraq e quello dell'Afghanistan a fine 2014, "è finito un decennio di guerre ed ora deve cominciarne uno di sviluppo economico. Oggi è finito un decennio di guerre e ne è cominciato uno di sviluppo economico: l'America ha opportunità senza limiti, tutte quelle che vengono richieste da questo mondo ormai senza confini". E ancora: "Crediamo che pace e sicurezza durature non richiedano una guerra perpetua, perché siamo gli eredi di chi ha vinto la pace, non solo la guerra, di chi ha fatto diventare nemici acerrimi amici fidati e questa è una lezione che dobbiamo ricordare".

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