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Algeria, blitz finale a In Amenas: morti 7 ostaggi

Assalto dell'esercito algerino all'impianto di gas occupato mercoledì dai terroristi islamici. Vittime e dispersi, bilancio ancora incerto

Giulio Bucchi
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Il dramma degli ostaggi dei jhadisti in Algeria termina com'è iniziato quattro giorni fa: nel sangue. L'assalto finale dell'esercito algerino all'impianto di gas di In Amenas, attaccato e occupato mercoledì da un commando di terroristi islamici in rappresaglia alla guerra francese in Mali, ha provocato la morte di altri sette stranieri e 11 militanti. Il ministro della Difesa britannico, Philip Hammond, ha parlato di perdita di vite umane "orrenda e inaccettabile" di cui "gli unici responsabili sono i terroristi". Sarebbero "meno di dieci" i cittadini britannici "in situazione di pericolo o dispersi", secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri di Londra, William Hague, facendo intuire che non arriveranno buone notizie. Bilancio incerto - Nell'ultimo giorno di combattimenti sono stati liberati dalle forze speciali argentine altri 16 ostaggi (tra cui due americani, due tedeschi e un portoghese), mentre i 7 operai morti sono stati "giustiziati sommariamente" dai sequestratori, che secondo la stampa locale sarebbero provenienti dal Niger e guidati "a distanza" dall'ex Al Qaeda Moctar Belmoctar. Il bilancio finale però è ancora difficile, dopo la carneficina del primo blitz di giovedì. Sono stati recuperati 15 cadaveri, sia ostaggi sia terroristi. Due ostaggi norvegesi sono "sani e salvi", mentre sei loro connazionali sono dispersi. Liberi anche tre cittadini romeni.    

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