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Algeria, uccisi 35 ostaggi di Al-Qaeda

L'impianto petrolifero nel Sahara algerino dove sono stati presi gli ostaggi

Nicoletta Orlandi Posti
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Potrebbe aver avuto un tragico epilogo il sequestro di una quarantina di ostaggi stranieri da parte di un commando jihadista nel Sahara algerino. Secondo Al Jazira, 35 ostaggi e 15 rapitori sarebbero morti in uno scontro a fuoco scoppiato dopo che i terroristi erano usciti dall'impianto per l'estrazione di gas al confine con la Libia. Anche l'agenzia di stampa mauritana Ani ha citato fonti jihadiste secondo cui sarebbero morti 34 ostaggi e 15 rapitori. Per ora i media francesi si limitano a confermare che sarebbe in corso un attacco delle forze speciali algerine appoggiate dagli elicotteri. In precedenza avevano dato notizia della liberazione di 40 algerini, per lo più donne che lavoravano come interpreti, e di 15 stranieri, tra cui ci sarebbero due francesi. In seguito i terroristi avevano chiesto di poter lasciare l'impianto con gli ostaggi senza venire attaccati e potrebbe essere a questo punto che è scattato l'attacco.  La situazione appare ancora molto confusa, perchè l'impianto -gestito dalla britannica Bp, dall'algerina Sonatrach e dalla compagnia norvegese Statoil e situato a Tigantourine, 40km da In Amenas, non lontano dalla frontiera libica -è in pieno deserto e le notizie arrivano frammentate e difficili da confermare. In mattinata, secondo l'emittente privata algerina Ennahar, che citava "una fonte ufficiale", erano riusciti a fuggire "quindici stranieri, tra cui una coppia francese; e, secondo l'agenzia di notizie algerina, Aps, erano riusciti a scappare dall'impianto 30 algerini, magari lasciati andare dagli islamisti che è probabile vogliano concentrarsi sugli ostaggi occidentali. In mattinata i sequestratori avevano espresso la disponibilità a negoziare purchè l'esercito algerino si allontanasse dall'area nelle vicinanze dell'impianto. L'agenzia mauritana Ani, che è in contatto telefonico con uno degli uomini del commando che ha preso gli ostaggi nell'assalto di  ieri sostiene che tra le vittime ci sarebbe anche il leader del commando, Aboul Baraa. La fonte di Ani ha aggiunto che faranno saltare in aria tutti gli ostaggi se l'esercito algerino si avvicina ulteriormente al luogo in cui sono rinchiusi. Secondo l'emittente panaraba l'esercito algerino ha attaccato i terroristi mentre stavano trasferendo gli ostaggi in un altro luogo. Intanto, in Mali, si continua a combattere. La Francia ha potrato a 1.400 gli uomini sul terreno (2.500 l'obiettivo finale, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi). Nella notte ci sono stati nuovi scontri tra l'esercito maliano, sostenuto dalle truppe francesi, e gli estremisti jihadisti che circondano la città di Konna, nel settore centrale.   Dall'Ue è arrivato il via libera alla missione Eutm di addestramento e formazione dell'esercito maliano. La missione era in programma da tempo, ma i ministri degli Esteri dei 27, convocati in riunione straordinaria, hanno deciso di accelerare i tempi: la missione (formata da 400-500 uomini, la metà dei quali istruttori) potrebbe essere operativa già a metà febbraio, una settimana prima del previsto. L'Italia, ha annunciato il ministro degli Esteri, Giulio terzi, ha dato una disponibilità "fino a 24 uomini". Non ci saranno invece soldati italiani impiegati direttamente sul terreno, ha confermato il ministro.    

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