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Ratzinger "scomunica" la Merkel"In Europa non si decide da soli"

Duro monito del Papa alla cancelliera nel discorso ai diplomatici della Santa Sede

Matteo Legnani
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Non sarà l'Agenda Ratzinger, che qualcuno vorrebbe mettere in relazione con quella Monti, ma il tradizionale incontro con i diplomatici e la Santa Sede, porta in Vaticano anche la crisi economica e lo spread sociale che ne consegue. Papa Ratzinger - parlando ai  179 diplomatici dei Paesi con cui la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici - parla di spread, ma non proprio di quello tra i Bund tedeschi e i titoli pubblici dei Paesi in sofferenza. Spiega meglio il Pontefice accogliendo le feluche che non non ci si può limitare, affrontando la crisi economica, a combattere lo spread dei tassi finanziari: bisogna prima di tutto arginare le «crescenti differenze tra ricchi e poveri». Esiste infatti uno «spread del benessere sociale», che desta «sgomento e al quale non bisogna rassegnarsi».  Nel tradizionale incontro di inizio anno ai rappresentanti del corpo diplomatico, Benedetto XVI parla direttamente ai governanti europei, e non sfugge il riferimento sottile agli egoismi nazionali: «Anche l'Unione europea», sottolinea il successore di Pietro, «ha bisogno di rappresentanti lungimiranti e qualificati, per compiere le scelte difficili che sono necessarie per risanare la sua economia e porre basi solide per il suo sviluppo. Da soli alcuni Paesi», ed è questo forse il riferimento più pungente, «andranno forse più veloci, ma, insieme, tutti andranno certamente più lontano». Che la strigliata arrivi dai palazzi pontifici è già una notizia, che poi giunga da un papa tedesco - e con chiari riferimenti all'inflessibile  cancelliera Angela Merkel - appare più che una ramanzina: una bocciatura papale. Un tempo c'erano le scomuniche, oggi bastano poche diplomatiche frasi per stroncare carriere politiche e rinnovi elettorali. Leggi l'articolo integrale di Antonio Castro su Libero in edicola martedì 8 gennaio

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