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Autopsia sulla salma di Arafat Si cercano tracce di polonio

Dopo otto anni si vuole sapere la verità sulla sua morte

Eliana Giusto
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A oltre otto anni dalla sua misteriosa e rapidissima morte nell'ospedale militare di Percy, alla periferia di Parigi, la salma di Yasser Arafat è stata riportata alla luce: alle 8,05 del mattino ora locale, le 7,05 italiane, dopo poco più di tre ore di lavori l'esumazione è stata completata sotto la supervisione di esperti svizzeri, francesi, russi e palestinesi nel mausoleo in pietra calcarea di Ramallah intitolato al fondatore dell'Olp e primo presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese: lo hanno riferito in via riservata fonti governative palestinesi, mentre ufficialmente si continua a mantenere il massimo riserbo. Presente comunque alle operazioni, schermate agli occhi del pubblico da grandi teloni scuri, il muftì di Gerusalemme, Mohammed Hussein, giunto appositamente alla Muqatah, il complesso dove risiede il successore di Arafat alla guida dell'Anp, Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, e sulla sommità del quale è stata issata per l'occasione un'enorme bandiera palestinese. In corso adesso il prelievo di campioni organici, da sottoporre a complesse analisi di laboratorio per accertare se, come molti sospettano, nel novembre 2004 Arafat sia stato assassinato contaminandolo con polonio-210, un pericoloso isotopo radioattivo. 

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