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L'Ue deporterà abitanti delle isole. Grecia, è giallo sulle parole del ministro

La Troika avrebbe chiesto al governo ellenico di svuotare le isole con meno di 150 abitanti per razionalizzare i costi

Roberto Procaccini
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Deportare i cittadini residenti nelle isole greche con meno di 150 residenti per razionalizzare i costi. Costringere liberi cittadini ad abbandonare casa per risparmiare sulla fornitura di servizi pubblici, su collegamenti marittimi ritenuti superflui, su caserme e uffici postali. E' il diktat dei rappresentanti della Troika (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, Comunità Europea) al ministro greco per l'Egeo e le Politiche Insulari, Kostis Mousouroulis, durante l'ultimo incontro per il nuovo prestito dalla comunità internazionale alla Grecia. Le isole interessate sarebbero più di venti. A rendere pubblica la notizia è stato lo stesso ministro, che ne ha parlato alla stampa ellenica l'11 ottobre prima di un incontro con gli armatori. La smentita - La reazione dell'opinione pubblica greca è stata feroce: "Richiesta folle, Troika fuori controllo, - si legge su siti e blog - è una deportazione". La notizia è parsa verosimile perché da poco il governo ha diramato una lista di isole disabitate che ha intenzione di vendere a privati. A gettare acqua sul fuoco è stato lo stesso esecutivo guidato dal premier Antonis Samaras. A smentire per primo le circostanze è stato il ministro delle Finanze: "E' un roumor che non ha niente a che fare con la realtà". A lui ha fatto seguito il titolare del dicastero per le Politiche Marittime, che ha parlato di un equivoco con la stampa.

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