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Venti di guerra tra Siria e TurchiaAnkara risponde al bombardamento

Ankara reagisce e incassa la solidarietà della Nato

Nicoletta Orlandi Posti
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Alta tensione tra Siria e Turchia. Ankara ha risposto al bombardamento dell'artiglieria siriana di ieri ad Akcakale, che aveva causato cinque morti (una donna e i suoi quattro figli) e 13 feriti, colpendo pesantemente obiettivi siriani al confine tra i due Paesi. Una riunione urgente della Nato si è svolta nella notte a Bruxelles su richiesta della Turchia in cui l'Alleanza atlantica ha chiesto lo stop immediato all'aggressione contro la Turchia. Il bombardamento "è una grave violazione delle leggi internazionali" e costituisce un motivo di grande preoccupazione per tutti gli alleati, che lo condannano con forza", si legge in un comunicato diffuso al termine della riunione. L'Alleanza "continua a sostenere la Turchia e chiede di mettere immediatamente fine a questi atti aggressivi contro un Paese alleato". Oggi si riuniranno i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere sugli incidenti e sulla situazione di estrema tensione tra i due Paesi. La Turchia ha intanto già chiesto che il Consiglio di sicurezza intervenga contro Damasco. "Si tratta di un atto di aggressione della Siria contro la Turchia - ha detto l'ambasciatore Onu Ertugrul Apakan in una lettera all'ambasciatore del Guatemala, presidente di turno, Gert Rosenthal - che costituisce una flagrante violazione della legge internazionale".  Il Parlamento turco da parte sua ha dato  'luce verde' alla richiesta del governo di poter condurre operazioni militari oltre-confine "qualora sia ritenuto necessario". Uno stretto collaboratore del premier, Recep Tayyip Erdogan, ha precisato che il Paese "non ha alcun interesse a una guerra con la Siria"; ma una fonte del governo ha aggiunto che il bombardamento -ormai al secondo giorno- è solo "un avvertimento". Intanto l'attacco siriano è stato condannato da un coro di nazioni. Ban Ki-moon ha messo in luce il rischio di un dilagare dela guerra civile. La Russia ha invitato Damasco a riconoscere pubblicamente che si è trattato di un increscioso incidente. Usa, Gran Bretagna, Francia e Ue hanno condannato l'attacco siriano. Il capo della diplomazia italiana, Giulio Terzi, ha sottolineato il principio dell'indivisibilità della sicurezza tra i membri dell'Alleanza Atlantica, un principio -ha detto- a cui i membri della Nato tengono molto. "La richiesta di autorizzazione a operazioni militari all'esterno del territorio turco - ha aggiunto Terzi - è una valutazione che dà il Governo turco e credo che sia perfettamente legittimato a chiederla". Almeno cinque soldati siriani sono rimasti uccisi e più di 15 feriti nella notte quando l'artiglieria turca ha colpito postazioni all'interno del territorio   siriano dopo un attacco a colpi di mortaio dalla Siria. Lo riferisce l'agenzia di stampa Dpa, che cita attivisti siriani e l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra. “Nella notte di mercoledì i raid turchi hanno colpito la zona di Rassem al-Ghazaal, a Tal Abyad, dove le truppe siriane hanno le basi dell'artiglieria”, hanno fatto sapere dall'Osservatorio. A fornire il bilancio dei soldati fedeli al regime di Bashar al-Assad caduti nell'operazione è stato invece Rami al-Idlibi, attivista della  zona di Idlib, nella Siria nordoccidentale.   

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