In Quebec attentato al neo premier: un morto
L'attacco nel corso del discorso del primo ministro Paoline Marois, leader separatista della regione
Ieri sera, un uomo armato di una carabina ha fatto fuoco ferendo due persone, una delle quali è morta per le ferite riportate, fuori dalla sala da concerti di Montreal dove stava parlando il nuovo primo ministro del Quebec, Pauline Marois. La politica, che è stata bruscamente interrotta e portata via dalle sue guardie del corpo, ha ripreso il suo discorso poco dopo. Il folle è stato arrestato dalla polizia ma prima di essere fermato dagli agenti, l'aggressore aveva tentato di incendiare la sala da concerto in cui la Marois, prima donna nella storia del Quebec a guidare l'esecutivo della provincia, stava celebrando la sua vittoria elettorale. La leader separatista è uscita illesa dall'incidente. Secondo quanto riportato dalla televisione canadese l'uomo ha gridato . L'uomo avrebbe cominciato a sparare subito subito dopo le parole della Marois: "il futuro del Quebec, è quello di diventare un Paese sovrano". Guarda il video su Libero Tv Lo scenario politico - I separatisti del Quebec (Pq, Parti Quebecois) hanno vinto di misura le elezioni legislative, sconfiggendo i liberali del premier uscente, Jean Charest, al governo da nove anni. Dopo una lunga opposizione tornano dunque al potere in Quebec i separatisti e, per la prima volta nella storia della provincia canadese, alla loro guida c'è una donna, Pauline Marois. Ma per i separatisti non si prospetta un governo facile da gestire, si è trattato di una vittoria di misura che non consentirà alla leader del Pq e futuro premier di guidare un governo maggioritario. Secondo i risultati ancora non definitivi, il Pq ha ottenuto il 32% dei voti, contro il 31% del Partito liberale, il 27% di Caq (Coalition Avenir Quebec, una formazione nata appena un anno fa e che si definisce nazionalista ma non indipendentista) e il 6% di Quebec solidaire, di sinistra. Intanto, la Maoris ha detto che governerà per tutti i cittadini del Quebec, ma ha riaffermato il suo desiderio che la provincia canadese diventi un Paese indipendente.