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Il voto greco salva l'euroBoccata d'ossigeno per l'Europa

Lucia Esposito
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  La Grecia sceglie l'euro, sceglie un governo filo europeista che manterrà suppur con qualche concessione in più gli impegni presi con Bruxelles e con il Fondo monetario intenazionale. Hanno vinto i conservatori di Nea Dimokaratia, il partito di Antonis Samaras raggiunge, il 29,7 dei consensi contro il 26,9 della sinistra radicale di Syriza. Terzo partito è il socialista Pasok, con il 13,1%, permettendo così alle forze filo-europee di avere i numeri per una maggioranza assoluta in parlamento. Quarti gli indipendentisti, intorno al 7%, mentre i neonazisti di Alba Dorata e i comunisti ottengono rispettivamente il 6,5 e il 6,3%. La sinistra democratica (Dimar) è data al 5,6%." I greci hanno espresso la loro volontà: vogliamo rimanere nell'euro rispettando tutti gli impegni che ci siamo presi. Edè una vittoria per tutta l'Europa. Faccio appello  a tutti i partit di buona volontà per varare al piuù presto possibile un governo di salvezza nazionale", ha detto Samaras.  Probabile un patto con il socialisti del Pasolk anche se alcuni manifestanti hanno precisato "parteciperemo solo se ne farà parte anche Syriza. Ma l'ipotesi di un governo di caolazioni si fa sempre più strada.-   L'accordo e le consessioni Oggi il presidente della Repubblica Karolos Papoulias affiderà a Samaras il mandato e la prima mossa del nuovo premier è alquanto scontata: andrà a Bruxelles per ribadire l'impegno del Paese a rimanere nell'euro rispettando il memorandum che lo stesso Samaras un anno fa contestava a Papandreu (l'ex premier ellenico). In cambio chiederà, come ha ripetuto in campagna elettorale, di ammorbidire il programma di auterità imposto dalla Trojka in cambio dei 240 miliardi di aiuti garantiti ad Atene. Potrebbero essere rivisti i termini spostando dal 2014 al 2016 l'anno in cui Atene dovrebbe rispettare i suoi obiettivi di bilancio. Sì quindi a ai durissimi tagli imposti dall'Unione euroepa e dal Fmi in cambio della salvezza finanziaria. La Grecia ha giò incassato 240 miliardi di euro, altri 107 sono stati cancellati, entro il 30 giugno la nuova Camera dovrà approvare altri tagli alla spesa pubblica per undici miliardi.  Le reazioni L'Unione europa ha espresso il "pieno rispetto" per il coraggio e la resistenza della Grecia e si è impegnata a dare tutto il suo sostegno "ai continui sforzi" de Paese per rimettere l'economia su un terreno sostenibile. E' quanto si legge in un comunicato diramato dal presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Durao Barroso e dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy in cui l'Ue sollecita anche la formazionene di un governo in tempi rapidi. "Il secondo programma di aggiustamento economico - si legge nella nota - accordato con l'Eurogruppo è la base su cui costruire una ripresa della crescita, della prosperità e per far ripartire l'occupazione del Paese. Siamo pronti a continuare ad assistere il Paese nel raggiungere questi obiettivi". La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha avuto un colloquio telefonico con il leader di Nea Dimokratia, Antonis Samaras, a cui ha detto di attendersi che la Grecia rispetti ora gli obblighi europei. E anche il premier Monti ha commentato l'esito del voto in Grecia "ci consente di avere una visione serena sul futuro dell'Europa e dell'euro": lo ha detto il premier, Mario Monti, arrivando a Los Cabos, in Messico, dove oggi si aprono i lavori del G20. "Speriamo che ora venga formato un governo forte e che ci sia la conferma degli impegni presi con l'Ue": questo l'auspicio del premier, Mario Monti, commentando il risultato elettorale in Grecia, al suo arrivo a Los Cabos, in Messico, per i lavori del G20. Per il premier, è un "segno" importante per l'Europa "anche in generale" che "pur in un momento difficile come questo, i greci hanno capito il valore dell'Europa". Auspicando la formazione di un governo forte e il rispetto degli impegni, Monti ha osservato che "tutto questo invita ad un maggiore orientamento dell'agenda europea verso le politiche della crescita di cui si gioverebbe anche la Grecia" e che "consente di avere una visione serena sul futuro dell'Europa e dell'Euro". La strada per uscire dalla crisi è ancora lunga per la Grecia: il nuovo governo dovrà approvare la riforma del pubblico impiegno, le liberalizzazioni e combattere l'evasione fiscale e corruzione che erodono 40 miliardi l'anno del Pil. In Grecia arriveranno altri tagli, quindi, altre tasse in un Paese in cui la disoccupazione èa arrivata al 22% e dove il 27% della popolazione è già sull'orlo della povertà.   

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