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La polizia schedale prostitutemalate di Hiv

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L'iniziativa in Grecia: fotografie e indirizzo online. Il governo: "I clienti devono essere consapevoli dei pericoli".

Matteo Legnani
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Le prostitute malate di Aids finiscono alla gogna in Grecia. Nei giorni scorsi è stato pianificato un blitz della polizia greca contro numerose case chiuse in tutto il Paese, accusate di provocare intenzionalmente danni alla salute pubblica. Un centinaio di donne è finito in cella. Tra queste, 17 di nazionalità greca, bulgara e russa sono risultate sieropositive. E le immagini delle malate sono state diffuse sul sito web della polizia, con tanto di nome e indirizzo, su richiesta del ministro per la Tutela del cittadino,Michalis Chrysochoidis . La notizia della divulgazione delle immagini ha indignato non poco i media e le organizzazioni per i diritti umani. La prostituzione nel paese ellenico è ammessa solo in locali autorizzati, ma quella illegale finora è stata tollerata tacitamente. Secondo la procura, le donne hanno ammesso di avere avuto rapporti non protetti con centinaia di uomini. Chrysochoidis ha difeso la sua scelta in tv: «La pubblicazione delle foto è legale», ha detto, precisando che gli uomini che vanno con le prostitute devono conoscere il pericolo. E dopo che le foto sono state diffuse, sono arrivato 1.500 telefonate da uomini che hanno fatto domande sulla sicurezza delle case chiuse e sui test dell'Aids. Non è ancora chiaro se qualcuno sia stato infettato dalle 17 donne arrestate. Ma sta di fatto che la Grecia ha registrato un aumento di casi di Hiv nel 2011. «Secondo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, l'anno scorso sono stati riportati 954 nuovi casi di infezioni di Hiv, in rialzo del 57% rispetto all'anno precedente. 

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