Vittorio Feltri: La prescrizione confusa con la sottoscrizione
Non so quanti italiani sappiano cosa sia la prescrizione. Credo pochi, se si esclude la minoranza degli esperti di diritto, cioè avvocati e magistrati. Essa pertanto non può essere considerata argomento eccitante, popolare. Eppure nelle ultime settimane non si discute di altro. Il tema appassiona soltanto i politici, un po' come accadeva nei mesi scorsi con lo ius soli, che era al centro del dibattito e scuoteva il Palazzo benché la gente ignorasse di cosa si trattasse, non conoscendo il latino. Tutto ciò dimostra che la sinistra non è capace di occuparsi di questioni alla portata dei cittadini comuni, dai quali poi pretende il consenso elettorale. Che può giusto ottenere in Emilia, regione da sempre rossa la quale dai tempi di Stalin non ha mai cambiato colore. In realtà il problema della prescrizione è più semplice di quanto non si creda. Attualmente i processi durano troppi anni. Dal primo al terzo grado passa una vita cosicché gli imputati rimangono in sospeso per un periodo irragionevolmente lungo, e la loro esistenza viene rovinata. Non ci vuole molto a comprenderlo. Grazie alla prescrizione, la tortura per certi reati viene ridotta. Non è una bella soluzione, tuttavia essa costituisce un rimedio efficace. Leggi l'editoriale integrale di Vittorio Feltri su Libero in edicola oggi