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La pentita della mutanda ai piedi del Cav

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L'attrice ha dichiarato da Santoro di aver abbandonato schifata il giro di Berlusconi sette mesi fa. Ma il 29 settembre era ai cancelli di Arcore a chiedere udienza. Non fu ricevuta e consegnò un biglietto. E ora vuol fare la Maria Goretti

Giulio Bucchi
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Ci sono donne che sognano fin da piccole di raggiungere il successo nel mondo dello spettacolo e per ottenerlo sono disposte a tutto, anche a passare dalla camera da letto di chi è ritenuto in grado di farle diventare stelle del cinema. L'altra sera, nella trasmissione di Michele Santoro, Michelle Bonev, nome d'arte di Dragomira Ianeva Boneva, una attrice e produttrice 42enne di origine bulgara, ha rivelato di averlo fatto con Silvio Berlusconi, dichiarandosi però pentita e pronta a redimersi. La donna, che si è presentata in video indossando un abito candido come un giglio e con l'aria di una Maria Goretti  del piccolo schermo, ha giustificato la sua presenza nello studio tv più antiberlusconiano che ci sia con un ragionamento non proprio lineare. A sentirla, lei era già un'interprete  di fama nazionale e internazionale, lanciatissima e amatissima dal suo pubblico. Poi ebbe la sfortuna di incontrare il Cavaliere nero, il quale l'avrebbe usata e poi gettata. Anzi, no. Sarebbe stata lei a gettare lui, uscendo schifata dalla corte di belle ragazze che frequentavano Arcore. Tuttavia,  prima di andarsene per imboccare il viale della redenzione, si sarebbe concessa qualche distrazione con l'attuale fidanzata dello stesso Berlusconi, rivelando poi in diretta tv le presunte tendenze lesbiche della fanciulla prescelta da Silvio. Non è tutto: l'ex premier avrebbe invece tendenze omicide, non nei confronti della signora che lo sputtana via etere, ma in quelli di Francesca Pascale. Più volte avrebbe alzato le mani sulla fidanzata, graffiandola e tirandole addosso il telefono:  di Berlusconi sapevamo che ogni tanto aveva il vizietto di allungare le mani, di alzarle mai, nemmeno se lo costringono a  pagare alla ex consorte alimenti milionari. Ma tant'è: il feuilleton di sesso e politica ha attizzato il conduttore di Servizio pubblico, il quale dopo i pentiti di mafia in stile Ciancimino non si è fatto scrupolo di scodellare in prima serata una pentita della mutanda. Non era la prima, per la verità: in passato aveva mandato in onda Nadia Macrì, una giovane che asseriva di aver partecipato ai festini di Arcore insieme con Ruby Rubacuori. Alla prova dei giudici, la testimonianza della ragazza immagine non aveva però retto e le toghe l'avevano ritenuta poco affidabile, frutto dello «strombazzamento mediatico» e dunque archiviabile. Nonostante ciò, lo share di Santoro aveva avuto un'erezione. Adesso è il turno della signora Bonev, il cui racconto fa acqua da più parti, peggio di quello del figlio dell'ex sindaco di Palermo (sbugiardato dai giudici di Caltanissetta) o di un berlusconiano convertito alle manette come Sergio De Gregorio (smentito dalle carte e dalle date).  Del resto, uno che accusi il Cavaliere a La7 non si rifiuta mai, ma lo si accoglie con telecamere e microfoni aperti affinché possa rendere testimonianza, anche se qualche volta falsa. Veniamo dunque all'attrice dell'altra sera. Il suo nome spuntò anni fa nelle intercettazioni fra un avvocato di Dragomira  e Agostino Saccà, direttore delle fiction della Rai. Che si  dicevano i due?  Il primo leggeva una lettera in cui la Bonev minacciava sfracelli se non avesse ottenuto ciò che desiderava e il secondo replicava chiedendo se si trattasse di un ricatto: sosteneva di averla aiutata e concludeva  parlando di squallore unico. In effetti Dragomira Ianeva Boneva esordisce sulla tv di Stato, interpretando alcune fiction, ma poi inspiegabilmente tutto si ferma,  al punto che la promessa del cinema non trova copioni adatti a lei. E qui ecco spuntare il Cavaliere, che secondo Michelle prima le dà una mano in Rai, presentandola al direttore generale, poi le dà una spintarella in Mediaset per una fiction sulla ludopatia. La serie - interpretata, diretta e sceneggiata dalla nuova stella del cinema - va in onda nel marzo del 2013 su Canale Cinque con uno degli ascolti peggiori della rete. Aldo Grasso, critico tv del Corriere della Sera, definisce l'interpretazione di Bonev e compagni la peggiore degli ultimi dieci o vent'anni. L'esperto ne parla con imbarazzo, come di un telefilm  di dilettanti. Sta di fatto che la prova pare mettere la parola fine alla carriera cinematografica della diva bulgara. La quale prima si incazza, poi sbatte la porta. Se ne va per il marcio che ha visto intorno a Silvio, dice  a Santoro. Da sette mesi non metto piede ad Arcore e non ho più rapporti con quel mondo, dice a me che glielo chiedo. Peccato che salti fuori un sms  inviato due settimane fa a Francesca Pascale, in cui Dragomira si lamenta e accusa. Sostiene di essere stata dimenticata. Dice di essere in difficoltà e chiede aiuto. Mostra di essere invidiosa delle foto della coppia Silvio-Francesca sulle copertine dei giornali. E supplica di essere riammessa  nella reggia berlusconiana. Non minaccia, ma si capisce che cova rancore. Non è tutto. Dalle parti di Arcore ricordano  un biglietto lasciato il 29 di settembre di quest'anno alla portineria di Villa Casati-Stampa. Nel giorno del compleanno del Cavaliere il cancello per lei non si è aperto e dunque è costretta a prendere carta e penna e vergare con toni molto pressanti alcune parole sperando di indurlo ad aprirsi. A quanto sembra però l'accesso resta sbarrato, sia ad Arcore che a Palazzo Grazioli. E quindi compaiono i primi commenti velenosi via blog. Francesca è lesbica. Berlusconi povero ostaggio nelle mani di un'arpia. La storia fra i due è una finzione. Perfino Dudù è finto. Dragomira dice che se ne è andata sette mesi fa per essere d'esempio alle giovani che abbiano intenzione di intraprendere la sua strada. Bell'esempio.  di Maurizio Belpietro twitter: @BelpietroTweet    

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