Banchieri esenti dall'Imu: ricordiamocene al voto
L'erario che spreme i lavoratori fa il generoso con le banche. Assurdità che inaspriscono gli animi. Ma la colpa è di chi vota simili leggi, non degli impiegati di Equitalia
L'ultima è scoppiata ieri, alle 4.30 di mattina. Una molotov, forse due, contro la sede di Equitalia, in pieno centro di Livorno. Così, tra bombe vere e allarmi falsi, negli ultimi sei mesi siamo arrivati a quota 17: nel mirino sempre l'agenzia che si occupa della riscossione. Qualche volta i botti sono stati rivendicati, altre no. Nei casi siglati la firma è la stessa dell'agguato di Genova al dirigente dell'Ansaldo nucleare: Fai, federazione anarchica informale. Sono gli anarchici a colpire gli uffici tributari? Ma in tal caso, perché prendersela con l'erario e non con altri enti statali? Domande a vuoto, perché in realtà non si sa se dietro gli attentati ci siano persone esasperate dalle pretese del Fisco o qualcuno che, col pretesto delle tasse, voglia mestare nel torbido. Né se gli ordigni facciano parte di una nuova strategia della tensione. Come scrivono i vecchi cronisti per segnalare che non c'è alcuna pista, da mesi gli inquirenti brancolano nel buio. Sta di fatto che la faccenda si fa preoccupante e visto lo stillicidio di esplosioni non è il caso di sottovalutare. Anche perché sul tema delle imposte, in Italia tira una brutta aria. Ne abbiamo scritto ieri: il giro di vite registrato negli ultimi tempi non sta mettendo in difficoltà solo chi ha costruito le proprie fortune evadendo regolarmente le tasse, ma anche persone per bene che da sempre sono abituate a versare fino all'ultimo euro. Nel caso dei primi, per quanto ci riguarda lo stato fa bene a farsi pagare: anzi dovrebbe essere ancor più inflessibile, in quanto le imposte non versate sono imposte che altri contribuenti dovranno versare e di solito tocca a quelli onesti. Ma tralasciando i manigoldi che non rispettano le regole e per i quali non invochiamo alcuna clemenza, restano gli italiani che pur non essendo evasori vengono ugualmente tartassati. A volte si tratta di errori formali, altre di semplici difficoltà a rispettare, a causa della crisi, le scadenze imposte dall'erario. Con questi contribuenti l'inflessibilità non ha senso, anzi rischia di essere controproducente. Spremere chi non è in grado di pagare non serve a nulla, se non ad accelerarne il fallimento. Al creditore – in questo caso lo stato – conviene aiutarli a proseguire l'attività, concedendo una dilazione che permetta a chi è in difficoltà di riprendersi. In pratica, si tratterebbe di una moratoria, una specie di cessate il fuoco: in questo caso di cessate il Fisco. Le nostre sono considerazioni di buon senso, una merce che di questi tempi ci pare però essere diventata rara. Basti pensare a quanto accaduto a proposito dell'Imu, la famigerata imposta municipale che ogni famiglia si accinge a versare nelle prossime settimane. Come si sa, la tassa colpisce le abitazioni, senza distinzione fra quella in cui si risiede con la propria famiglia e quelle date in affitto a terzi: tutte, in base ad aliquote diverse, sono soggette all'imposta. E purtroppo, essendo stati rivisti i criteri di calcolo, non si tratta di spiccioli, per cui agli italiani già spolpati dalla recessione, toccherà metter mano di nuovo al portafogli. Non si potranno sottrarre al pagamento neppure le persone anziane ricoverate nei centri di assistenza. Anzi: a loro spetterà di versare di più, in quando non risiedendo a casa propria, figurano come proprietari di seconde case. Una follia che è ancor più intollerabile se si guarda il trattamento che il governo ha riservato alle fondazioni bancarie, le quali, pur disponendo di palazzi in quantità sono esentate dal pagamento dell'imposta. Quale sia stato il criterio della decisione non è ben chiaro: da quel che si dice pare che i ministri abbiano scambiato le suddette per associazioni benefiche e dunque abbiano voluto riservare loro un trattamento di favore. Il nostro Bechis ha provato ad andare a caccia del patrimonio immobiliare dei padroni delle banche, gli stessi che pretendono dagli istituti di credito laute cedole di dividendo, e ne è venuto fuori un impero. Qui a fianco e nelle pagine interne potrete infatti trovare l'elenco dei molti edifici che a differenza di casa vostra non saranno soggetti all'Imu. Una beffa, che visti i tempi rischia di infiammare ancor più gli animi. Intendiamoci, se una pensionata deve rinunciare a parte della sua pensione per versare l'imposta sulla casa mentre le fondazioni bancarie possono continuare a contare con tranquillità i propri soldi, la colpa non è degli impiegati di Equitalia. Quelli sono funzionari a reddito fisso che fanno il loro mestiere come l'insegnante e l'impiegato il loro. La responsabilità è di chi ha fatto una legge assurda senza tener conto di quanto il salasso avrebbe influito sulla vita delle persone. Per costoro non servono le aggressioni né le molotov: basta ricordarsi di loro la prossima volta che si andrà a votare. Mandarli a casa è infatti la sanzione migliore.