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E dopo le polemiche sul ddl Monti pensa all'ennesima fiducia

Il premier non aveva previsto le polemiche di Confindustria sulla riforma del lavoro: "Strumento non eccezionale, ma utile"

Matteo Legnani
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Ammette che "non sarebbe uno strumento eccezionale", ma che "potrebbe essere utile" e riconosce di avervi "fatto ricorso diverse volte negli ultimi quattro mesi e mezzo". Il presidente del Consiglio Mario Monti non esclude il ricorso alla fiducia sul ddl lavoro che è all'esame delle Camere. Il premier, dopo l'accordo coi leader dei partiti della maggioranza, si era detto fiducioso in un passaggio rapido e indolore del ddl. Ma le polemiche sollevate dalla Confindustria e da alcuni parlamentari sulla possibilità di un reintegro dei lavoratori licenziati prevista nell'eccordo definitivo, devono averlo fatto ricredere, spingendolo a non scartare l'ipotesi dell'ennesima fiducia. Monti rassicura sulla portata limitata delle modifiche apportate alla versione finale del nuovo art. 18, ricordando che la possibilità di reintegro si riferisce a casi limitati. Per questo riguarda le imprese, ha proseguito il premier, non hanno nulla da temere dal compromesso raggiunto con le forze sociali e politiche.   Monti è certo "che il Paese continuerà a comprendere (le iniziative dell'esecutivo) e che i partiti che hanno sostenuto il governo continueranno a farlo".

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