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Con la crisi dell'auto è arrivato il conto delle follie green

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Ventitre mesi consecutivi col segno meno sono tanti. Inutile nascondersi dietro a un dito. La crisi della manifattura italiana è seria. I dati snocciolati ieri dall’Istat parlano, per dicembre, di un calo mensile della produzione industriale del 3,5% che balza al 7,1% rispetto allo scorso anno. Colpa delle politiche del governo Meloni, della scarsa attenzione al comparto produttivo? Le opposizioni, manco a dirlo, non hanno dubbi. La realtà è che sono state proprio loro, oltre alle guerre, alla crisi energetica e alle tensioni geopolitiche, a mandare a gambe all’aria l’industria. Non in Italia, ma in Europa, sostenendo a testa bassa le ecofollie del green deal che hanno fatto sbandare l’auto in tutto il continente, a partire dalla Germania, con conseguenze devastanti per la nostra economia. Certo, si dirà che anche il tessile e l’abbigliamento è in crisi (-18,3 sull’anno a dicembre). Vero. Ma è stata la produzione di veicoli, che pesa assai sulla nostra manifattura, ha trascinare tutti gli indicatori verso il basso. (...)

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