Fiat-Chrysler: la sede in Olanda, il Fisco a Londra
Il capolavoro dell'ad. La sede fiscale del gruppo nato dalla fusione con Chrysler nel Regno Unito. La "testa" in Olanda per blindare la governance
Il piano è stato confermato, in toto. Ecco Fiat Chrysler Automobiles, il gruppo sorto dalla fusione tra il Lingotto e il colosso di Detroit. Il gruppo che come annunciato avrà sede legale in Olanda, ad Amsterdam, e la residenza fiscale a Londra. Un modello già sperimentato da Torino con Cnh Industrial. Fiat assicura che il gruppo continuerà, come è ovvio, a pagare le tasse nei Paesi dove opera (in termini spicci, per esempio, ciò che deve allo Stato per gli stabilimenti). Ma "sdoppiandosi" nella capitale britannica godrà di significativi vantaggi fiscali. Un esempio? Il pagamento dei dividendi, la cui tassazione è decisamente inferiore nel Regno Unito. Ma non solo: tutto ciò che Londra potrà tassare grazie allo spostamento della residenza fiscale di Fiat, sarà soggetto a un tax rate (il carico fiscale complessivo) pari al 23%, che diventerà il 21% nel corso del 2014 e il 20% nel 2015. E in Italia? Il tax rate è al 36%, di cui il 31,4% soltanto di corporate tax. Per inciso, al Fisco italiano Fiat ha dato 536 milioni di euro, un conteggio dal quale è escluso l'esborso Irap. "Criticare Marchionne? Tutt'altro..." Il videocommento di Pietro Senaldi Un governo forte - Con la sede legale in Olanda, Fiat potrà adottare un sistema che assegna un diritto di voto doppio ai soci stabili: di fatto l'operazione serve ad agevolare il mantenimento del controllo da parte della cassaforte Exor, la holding della famiglia Agnelli, che detiene una quota di Fiat poco superiore al 30 per cento. Fiat spiega: "Il sistema ha come obiettivo quello di facilitare la costituzione di una base azionaria stabile e di premiare gli azionisti a lungo termine, fornendo contemporaneamete al gruppo una maggiore flessibilità nel perseguire opportunità strategiche". Il modello, come detto, ricalca alla perfezione quello adottato per Cnh Industrial: il Lingotto "blinda" la governance grazie alla legislazione olandese, che offre agli azionisti di maggioranza, come spiegato, un valore maggiore in sede di assemblea. Infine le novità dal fronte azionario: Fiat chiederà la quotazione a New York, mentre a Milano resterà una quotazione secondaria. "La quotazione sull'Mta di Milano - spiegano - avverrà dopo l'inizio della quotazione al Nyse". Fiat cambia pure il logo Leggi l'approfondimento Dategli torto... - Il Cda del Lingotto, presentando il nuovo assetto socieario e dando il via libera alla costituzione di Fiat Group Automobiles, parla di un "giorno storico". Sergio Marchionne afferma: "E' il giorno più importante della mia carriera". Quindi insiste sull'"adozione di una governance internazionale e le previste quotazioni" che "miglioreranno l'accesso ai mercati globali con evidenti vantaggi finanziari". Per John Elkann "la nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l'inizio di un nuovo capitolo della nostra storia". Difficile dare torto ad entrambi. Difficile anche puntare il dito contro l'ad Marchionne, artefice di un nuovo capolavoro. In parte salva Fiat dalle tagliole del Fisco italiano, le regala un "governo" forte grazie alla sede ad Amsterdam, debutta sul listino più forte del mondo, quello di New York, e mantiene la forza lavoro in Italia. Provate a dargli torto...