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Fisco, capitali all'estero: controlli sotto i 10mila euro

Tutti i patrimoni detenuti oltre confine verranno controllati dall'Agenzia delle Entrate. Nuovi obblighi informativi: così il Fisco scoverà i furbetti

Andrea Tempestini
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La caccia grossa all'evasore si arricchisce con il capitolo di fine anno: l'Agenzia delle Entrate rende più stringente il monitoraggio delle ricchezze possedute dagli italiani all'estero. Finiranno nel mirino anche i patrimoni inferiori ai 10mila euro. A gennaio, oltre alla possibile intesa con la Svizzera per tassare i capitali detenuti nel Canton Ticino e non denunciati al nostro Erario, scatteranno le nuove norme sul monitoraggio dei beni finanziari detenuti all'estero. Termini di applicazione - L'Agenzia delle Entrate, con una nota, ha chiarito i termini di applicazioni. In primis, gli italiani dovranno fornire una serie di informazioni nella prossima dichiarazione dei redditi con l'apposito modulo Quadro Rw, che ha pura funzione conoscitiva. Gli obblighi informativi saranno meno stringenti per chi possiede beni nei Paesi che il nostro Fisco considera "collaborativi" (quelli nella cosiddetta White List), mentre chi ha patrimoni in Paesi più restii alla collaborazione i controlli saranno più stringenti e dettagliati rispetto ad oggi. Tutto nel mirino - Ma la novità più significativa riguarda l'eliminazione del tetto dei 10mila euro sopra al quale scattava l'obbligo informativo, che invece d'ora in poi riguardarà ogni attività e investimento all'estero. Inoltre viene esteso l'obbligo informativo ai reali beneficiari delle attività finanziarie estere: il modulo Quadro Rw dovrà essere compliato non solo dai "possessori formali" dei patrimoni, ma anche da quelli che possono essere considerati "titolari effettivi". In sostanza, per una società, si tratta delle società o delle persone fisiche che in ultima istanza la possiedono o la controllano; per le fondazioni ed i trust, sono considerati titolari effettivi le persone fisiche che esercitano un controllo dal 25% in su del patrimonio.

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