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Come stoppare le cartelle del fisco

Attilio Befera

Nicoletta Orlandi Posti
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I dirigenti dell'Agenzia delle Entrate (in gran parte) non sono dirigenti. Gli atti firmati da questi (non) dirigenti quindi non sono legittimi. Morale: una bella fetta degli italiani alle prese con le cartelle azzurre che esigono pagamenti entro termini perentori, potrebbero essere illegittime o almeno potrebbero essere sospese in attesa che si comprenda se i “non dirigenti” (promossi con un atto amministrativo ma senza titolo), potevano firmare gli atti o meno. Rischia di trasformarsi in una bomba termonucleare, per i malmessi conti pubblici, la vicenda della promozione per decreto di  767 dipendenti di Attilio Befera (su circa 1.143).  La vicenda nata qualche anno addietro è approdata nelle ultime settimane alla Corte Costituzionale dopo che il Consiglio di Stato (sez. IV, sentenza n. 5451 del 18 novembre 2013), ha rinviato alla Consulta il faldone per un pronunciamento. La Consulta ora è chiamata a decidere su una questione che potrebbe avere ricadute anche «su aspetti non strettamente connessi alla corretta modalità di assunzione» dei dirigenti. Ma se i supremi giudici decidessero che la promozione a dirigente per decreto è nulla ne «discenderebbe» che pure gli atti, come le cartelle esattoriali, firmati da questi signori sarebbero nulli. Se arrivasse una dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'articolo 8 (norma che legittima ex post l'attribuzione di incarichi dirigenziali, allestita in fretta e furia dal governo Monti), anche tutti gli atti adottati da quei funzionari privi della qualifica di dirigente potrebbero saltare. Come fare ricorso - Da anni la vicenda è materia per esperti di diritto tributario, giuristi e costituzionalisti. Ma ha un risvolto pratico per la vita di milioni di cittadini. C'è anche chi (come la Life), ha predisposto già un fac simile per fare ricorso alla Commissione tributaria di competenza e chiedere di conoscere se il dirigente è o meno titolato e se quindi aveva titolo per firmare la cartella. In caso di mancanza dei requisiti - è il cavillo - si potrebbe chiedere la sospensiva, se non proprio l'annullamento degli atti. Considerando che questi signori rappresentano oltre il 50% dell'organico titolato a vistare le cartelle e che presumibilmente hanno firmato cartelle  per centinaia di migliaia di pratiche, queste potrebbero essere congelate proprio in attesa del pronunciamento dei giudici costituzionali. Come fare? I battaglieri della Life (Liberi imprenditori federalisti europei), suggeriscono di stanare i “funzionari fasulli”  dell'Agenzia delle Entrate sia per le cartelle appena ricevute sia per quelle già pagate (o in pagamento rateale). Infatti dopo le sentenze di Tar Lazio e di alcune commissioni tributarie provinciali sull'illegittimità di questi funzionari e di tutti gli atti da questi  firmati, anche il Consiglio di Stato ha emesso un «parere confortevole». Nel frattempo tutti coloro che  sono alle prese con cartelle esattoriali, rateizzazioni, varie istanze di Equitalia o anche di cartelle già pagate, possono seguire i suggerimenti dell'avvocato Angelo Greco che nel sito (www.laleggepertutti.it),  ha pubblicato un fac simile per un'istanza di accesso agli atti, da presentare all'Agenzia delle Entrate competente. In questo modo si può scoprire se il funzionario dell'Agenzia delle Entrate che ha emanato gli atti (da cui “discendono” appunto le cartelle esattoriali), avesse titolo per fare ciò.  L'avvocato Greco ha anche approntato una Bozza di contestazione da presentare alla Commissione Tributaria per chiedere la nullità degli atti o quantomeno la sospensione, in attesa di un pronunciamento finale da parte della Corte Costituzionale. Certo, spiegano sempre dalla Life, l'ausilio «di un professionista  sembra essere inevitabile visto» che avrà interesse ad intraprendere questo tipo di azioni, chi ha in contestazione somme importanti i cui ricorsi in Commissione tributaria possono essere trattati esclusivamente da professionisti abilitati. Dirigenti graziati - Resta da vedere come i giudici costituzionali si comporteranno (e in quali tempi e termini). Paradossalmente la Consulta ha solitamente dei tempi tanto lunghi che per i ricorrenti la lungaggine decisionale (se dovesse essere accettata la sospensiva in Commissione tributaria), si trasformerebbe in una boccata d'ossigeno per tante imprese, contribuenti e cittadini che proprio non ce la fanno a pagare il dovuto.  Sempre che, come fatto da Monti (con la norma per eleggere a dirigenti chi non ne aveva titolo), il governo non si inventi qualche trucchetto per evitare il buco nel gettito fiscale da cartelle contestate. Ma qui si aprirebbe un altro capitolo della saga giurisprudenziale tra contribuenti e Agenzia. Già sarebbe un atto di trasparenza da parte dell'Agenzia di Befera, pubblicare sul sito i nomi dei dirigenti “graziati” per decreto, così da semplificare la vita ai contribuenti. Senza ingolfare le Commissioni tributarie locali di ricorsi. di Antonio Castro  

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