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Unicredit, 8000 esuberi e 500 filiali chiuse: un bagno di sangue, scenario inquietante

Giulio Bucchi
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Un bagno di sangue per Unicredit: il colosso bancario italiano taglia dipendenti e filiali. Gli esuberi sono 8.000 (5.500 in Italia), mentre verranno chiuse 500 filiali, 450 solo sul nostro territorio secondo quanto comunicato dai sindacati. Una bomba finanziaria, sociale e lavorativa sul punto di esplodere, l'ennesima dopo i casi Whirlpool ed ex Ilva. Il nuovo Piano Industriale di Unicredit preoccupa la Fisac-Cgil, secondo cui "il numero di esuberi è sproporzionato rispetto agli obiettivi di piano". "Non è credibile - accusano Luca Dapporto e Susy Esposito - che un così netto taglio degli organici venga giustificato da un piano industriale di crescita organica. Non vorremmo che questa cura dimagrante sia il preludio a scenari di aggregazioni europee che allontanino Unicredit dell'Italia. Per noi, la testa del gruppo deve restare italiana ed Unicredit deve continuare a garantire il sostegno all'economia del nostro Paese". "Vedremo di capire cosa sta avvenendo e di intervenire nel caso ci dovessero essere degli esuberi", ha spiegato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, del M5s. "Il nostro obiettivo - ha spiegato - non è intervenire in emergenza, ma prevenire in qualche modo le crisi. Ad esempio, attraverso un osservatorio sul mercato del lavoro che inizia a studiare quali sono i settori in Italia nei quali si investe e quali sono i settori in sofferenza, anticipando così le crisi. Questo è il nostro percorso da portare avanti a medio termine".

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