Come investire "dribblando" il Fisco
Come investire e "dribblare" il Fisco, senza infrangere alcuna legge. Ce lo spiega, in una breve guida, Panorama.it, che dà conto di alcuni accorgimenti. Già, perché il 2014 sarà un altro anno di tasse, anzi nuove tasse per i risparmiatori dopo i balzelli introdotti dagli ultimi governo Berlusconi e Monti. La legge di Stabilità, in discussione alla Camera, tra le varie prevede anche un aumento dell'imposta di bollo sulle comunicazioni dei prodotti finanziari dall'attuale 1,5 per mille al 2 per mille. E' inoltre ancora in campo l'ipotesi di alzare ulteriormente l'aliquota sulle rendite finanziarie, dal 20 al 22 per cento. Al conto c'è da aggiungere anche la Tobin Tax, che però fu introdotta a marzo, la gabella sulle transazioni di azioni e che da settembre riguarderà anche i derivati (il rischio della tassa è quello di innescare una fuga di capitali). Le aliquote - In questo contesto, per chi investe cifre contenute, per il risparmio conta anche un'imposta più bassa sulla differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto di un titolo, il cosiddetto capital gain. E' importante sapere chi non paga l'aliquota del 20%, che non pesa sui titoli di Stato italiani (Bot, Btp e Cct) ed Europei (i Bund tedeschi, per esempio), come non pesa sui buoni postali: in questi casi l'aliquota è ridotta al 12,5 per cento. Ancor più convenienti i fondi pensione, la cui imposta è all'11% ("contraltare" di queste forme di investimento, è il fatto che bloccano i risparmi per l'intera durata della vita lavorativa. Il bollo - C'è poi chi può non pagare il bollo sui prodotti finanziari, introdotto all'1 per mille dal governo Monti e, come detto, salito all'1,5 per mille quest'anno (nel 2014 dovrebbe schizzare al 2 per mille). Il balzello, che assomiglia sinistramente a una patrimoniale sulla ricchezza investita dagli italiani, non s'abbatte sui conti correnti (che poagano solo 34,2 euro sopra i 5mila euro in giacenza), come non si abbatte sui libretti postali, fondi pensione e le polizze Vita tradizionali legate alla gestione di attività, il cosiddetto ramo I. Doppia imposta - Nel grosso paniere di strumenti finanziari sui quali gravano le due imposte (quella di bollo allo 0,20% e quella sulle rendite al 20%) è però necessario distinguere gli strumenti che investono in titoli di Stato europei ed italiani. Per esempio è il caso dei fondi obbligazionari, degli Etf (che replicano l'andamento di un indice) obbligazionari, dei fondi di liquidità e degli Etf di liquidità, tutti strumenti che offrono una compensazione dell'imposta sul capital gain per la parte che viene investita in titoli governativi. Questa peculiarità, nonostante gli attuali rendimenti ridotti all'osso a causa del costo del denaro ai minimi storici, avvantaggiano questi prodotti rispetto ad altri prodotti finanziari.