Matteo Salvini e Luigi Di Maio, la voce prima del Cdm: il "tesoretto" da 7 miliardi per evitare l'infrazione
Con un giorno di ritardo rispetto alla normativa, il consiglio dei ministri varerà oggi, lunedì primo luglio, l'assestamento di Bilancio. Il primo trimestre - riferisce da settimane Giovanni Tria, ministro dell'Economia, sembra essere andato meglio del previsto. Previsioni che fanno pensare alla possibilità di scendere dal 2,4 per cento del Pil stimato nel Def di aprile, al 2,1 per cento. Sostanzialmente - sottolinea Repubblica - tra maggiori entrate e minori spese, avremmo ricavato circa 7 miliardi. Il tesoretto deriva in particolare dai maggiori introiti Iva per la lotta all'evasione dovuta alla fatturazione elettronica, dal maggior dividendo "imposto" alla Cdp (circa 800 milioni), ai maggiori utili derivati dalla Banca d'Italia (soprattutto per l'azione di acquisto dei titoli di Stato nell' ambito del quantitative easing della Bce). Leggi anche: Di Maio sulla Flat tax: "Salvini ci dica dove prende i soldi" Non solo, bisogna ricordare anche le minori spese previste per il reddito di cittadinanza e quota 100 (il cui stanziamento era stato sovradimensionato a 11 miliardi). Nonostante questo il risparmio non può ancora essere stimato definitivamente dato che sono due misure ancora in corso di operatività. La nota della Ragioneria dello Stato di giugno, pubblicata dal Mef, conferma l'andamento positivo dei conti: il fabbisogno è sceso nei primi cinque mesi dell'anno di 5,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2018. Tra le poste citate dalla nota - prosegue il quotidiano di Verdelli - ci sono più incassi fiscali per 4,6 miliardi; oltre a 1,4 miliardi giunti dalle bollette elettriche e riversati a marzo dal Gestore servizi elettrici; a 2,3 miliardi di aprile della Banca d'Italia e 800 milioni del cosiddetto pay-back farmaceutico, cioè il ritorno allo Stato da parte delle industrie degli scostamenti sui prezzi dei farmaci. La partita dunque si gioca sulle intenzioni del governo per il 2020.