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"Procedura d'infrazione": il documento con cui l'Ue chiede al governo una manovra correttiva di 3-4 miliardi

Cristina Agostini
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Una ventina di pagine per smontare le politiche economiche di Lega e 5Stelle e la risposta del governo mandata a Bruxelles firmata da Giovanni Tria. Nel documento, del quale Repubblica riporta una bozza, c'è infatti l'avvio dell'iter della procedura per debito a carico dell'Italia, una sorta di "gabbia" per Salvini e Di Maio. Il testo sarà reso pubblico oggi, 5 giugno, al termine della riunione settimanale della Commissione europea di Jean-Claude Juncker e punterà il dito contro le misure del governo che avrebbero fermato la crescita e fatto lievitare lo spread.  "Da metà 2018  lo spread è aumentato di 100 punti in sei mesi, con un costo di 2,2 miliardi per i cittadini". Insomma, scrive Bruxelles, "il suo ammontare impedisce all'Italia di stabilizzare l'economia in caso di crisi finanziarie e pesa sugli standard di vita delle future generazioni". E ancora: "L'assenza di politiche di bilancio prudenti espone il Paese a shock di fiducia sui mercati, con un impatto negativo su economia reale e crescita". Leggi anche: Lettera alla Ue trafugata? Ecco la denuncia di Tria: nelle carte spunta un nome Ed ecco i numeri: l'Italia nel 2018-2019 ha sforato le regole sul deficit di 11 miliardi e nel 2020 corre verso un 3,5 per cento. Per questo il debito è in salita: a quota 132,2% del Pil nel 2018, 133,7% nel 2019 e 135,2% nel 2020. Quindi, il 9 luglio, i ministri Ue avranno l' ultima parola. Se in questo mese si aprirà un negoziato, per evitare una gabbia che imporrà un rigido programma di risanamento per almeno 5 anni, pena sanzioni, l'Italia dovrà mettere sul tavolo una manovra bis di 3-4 miliardi e prendere impegni solenni sul 2020, anno in cui dovrà risanare il deficit almeno di 11 miliardi (0,6% del Pil). Intanto a pronunciarsi è il commissario europeo al Bilancio, Günther Oettinger, che ha avvertito: "Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione - ha detto in un'intervista all'emittente televisiva tedesca N-tv -. Anche se l'Italia non dovrebbe essere un rischio per l'Eurozona".

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