Assicurazioni, le novità: anche i cani vengono risarciti, tutto quello che c'è da sapere per non perdere soldi
Parrocchie e campanili a rischio crollo, chef che si ustionano o animali domestici smarriti. Ci si può assicurare, ormai, quasi per tutto: pure per un temporaneo periodo di disoccupazione (involontaria), o per garantirsi la riparazione delle rotture domestiche. Magari di un elettrodomestico ormai indispensabile come la lavastoviglie e la lavatrice. La diversificazione dell' offerta è oggi un pilastro portante dell' attività di garanzia. Compagnie e banche, società specializzate e player internazionali fanno a gara per guadagnarsi il mercato dei consumatori italiani. Anche perché, rispetto alla maggioranza degli altri Paesi, ne abbiamo di terreno da recuperare. Rischio tellurico - L' Italia è tristemente famosa per l' entità degli eventi tellurici. E infatti 6 dei 10 più costosi terremoti che si sono verificati in Europa tra il 1970 e il 2016 sono avvenuti qui da noi. Secondo stime Ania ben il 78% delle abitazioni italiane è esposta a rischio alto o medio/alto tra terremoto e idrogeologico. Ma nonostante ciò c' è una bassissima penetrazione di prodotti assicurativi catastrofali. E infatti soltanto il 2,5% delle abitazioni private è assicurato contro i rischi di terremoti e alluvioni. Con uno dei patrimoni architettonici più preziosi del mondo in Italia la Chiesa cattolica ha deciso di correre ai ripari per garantirlo. Infatti il terremoto tra Umbria e Marche, ha danneggiato oltre mille tra chiese ed edifici religiosi, un terzo delle quali è tuttora inagibile. Per ammortizzare gli eventuali costi, giusto nel luglio scorso, la Conferenza episcopale italiana (Cei), ha raggiunto un accordo quadro per definire una polizza assicurativa che garantisca la protezione dai rischi a tutte le 25.796 parrocchie delle 225 Diocesi italiane. In questo primo protocollo il complesso delle opere edili delle parrocchie, ovvero chiesa, canonica intercomunicante e campanile, sarà coperto dai rischi terremoto, alluvione e inondazione in modo uniforme ed omogeneo su tutto il territorio italiano. Si tratta di un primo schema nazionale contro i pericoli di calamità naturale mai stipulato. Un modo per allargare la penetrazione assicurativa al settore degli Enti Religiosi che interesserà anche i principali player mondiali della riassicurazione. Se campanili, chiostri e parrocchie possono così godere di un scudo assicurativo si stanno diffondendo le polizze multi-rischio. Anche perché dal gennaio dello scorso anno è possibile portare in detrazione il 19% dei premi versati. A «condizione», chiarisce l' Agenzia delle Entrate, «che l' importo riguardi la copertura del rischio di eventi calamitosi per unità immobiliari residenziali e relative pertinenze». Le compagnie assicurative - grazie anche alla maggiore e più dettagliata profilazione della potenziale clientela - si stanno lanciando nel mercato delle micropolizze. E delle garanzie tagliate a misura per le piccole e medie imprese. Offrendo così la possibilità ai tanti piccoli imprenditori - spesso con pochi dipendenti, sovente appartenenti allo stesso nucleo familiare - di proteggersi dagli eventuali imprevisti. Ad esempio esistono polizze che prevedono anche un anticipo (pari al 50% dell' indennizzo), per gli eventuali "mancati guadagni" così da coprire anche i costi fissi durante un periodo di fermo attività (affittto, leasing dei macchinari, utenze). La fantasia degli assicuratori - così come la casistica dei possibili incidenti - prevede indennizzi sempre più creativi: come quello che garantisce lo chef che si ustiona o si taglia in cucina. Sta prendendo poi piede, soprattutto a livello casalingo, la garanzia che copre dagli eventuali danni provocati dall' elettrodomestico che esplode se montato o riparato dall' artigiano. Bar e negozi - Tra le polizze più gettonate quelle che coprono ristoranti e bar dagli eventuali danni per atti vandalici, risse o rapine, prevedendo anche risarcimenti ai clienti che subiscono un furto. Se il mercato assicurativo cerca di espandersi quello dei Pir, i Piani individuali di risparmio - sottolinea il Report sul Trend offerta prodotti assicurativi dell' Ivass - hanno subito invece una battuta di arresto. La legge di bilancio 2019 ha modificato la normativa sui Pir vincolando i fondi a investire una quota del portafoglio in strumenti finanziari emessi da Pmi italiane e in fondi di venture capital. Norme che aumentano il profilo di rischio dei Pir, strumenti di risparmio rivolti alle famiglie. E il meccanismo - individuato proprio per aiutare la liquidità delle Pmi - si è così inceppato. E nel secondo semestre 2018 «si è assistito ad una contrazione». di Antonio Castro