Golpe finanziario, cambia tutto: "Ci colpiranno a maggio", l'agghiacciante retroscena interno alla Lega
Nuove frontiere del "golpe finanziario". "Lo spread colpisce d'estate", aveva messo in guardia Giancarlo Giorgetti su Libero, qualche mese fa, ma ora il timore nella Lega e nel governo, rivela un retroscena del Corriere della Sera, è che la febbre sui titoli di Stato come profilato dal giudizio di Fitch (neutro per ora, ma negativo in prospettiva) si alzi terribilmente nelle prossime settimane e possa condizionare così il voto di maggio alle elezioni europee. Leggi anche: Governo a casa, si voterà entro il 2019. La sentenza tombale di Fitch È quello l'appuntamento su cui Matteo Salvini sta scandendo l'azione di governo e la battaglia mediatica, consapevole che con un grande risultato a Strasburgo cambieranno i rapporti di forza in Europa e a Palazzo Chigi. Ma la spada di Damocle dei conti a rischio farebbe saltare tutti i piani. Lo scenario è complesso, c'entrano questioni interne ed internazionali. Ad esempio, scrive Francesco Verderami sul Corsera, "a margine di un recente Consiglio dei ministri, un collega - appena rientrato da un colloquio con gli americani ha spiegato che loro sarebbero disposti ad aiutarci con gli investimenti. Ma se noi sul Venezuela ci schieriamo contro...". Giorgetti è preoccupato dalle inclinazioni suicide del M5s, in materia di politica estera, economica ma pure giudiziaria. "Certe norme contenute nel decreto spazza-corrotti, per esempio, a suo dire non vanno bene neppure ai magistrati". Su tutto, però, c'è la convinzione nella Lega che "la Finanziaria non regge". La ricetta, frutto di un compromesso con i grillini, "non va. E ammesso che sia valida farebbe vedere i suoi effetti solo nel secondo semestre dell'anno". Quando tutto potrebbe già essere precipitato.