Bollette, ecco chi paga il 25% in più: la stangata, a cosa devi fare molta attenzione
È che sono quelle spese obbligate, non ci si scappa mica. Si può provare la sforbiciata, magari cambiando fornitore o spulciando le varie offerte che si trovano in rete: ma alla fine il conto arriva puntuale. E nella maggior parte dei casi è sempre più salato. Bollette domestiche, ma quanto ci costate? Parecchio, almeno a sentire l' Osservatorio sull' energia del sito Facile.it, il portale specializzato nel comparare prezzi e servizi dell' utenza tricolore. Sono gli esperti delle statistiche che lo dicono: un consumatore medio spende all' anno qualcosa come 1.200 euro solo per coprire i costi della luce e del gas. Ma quali buscolini, è come se ogni santissimo dicembre la tredicesima di turno se ne andasse in fatture per il mantenimento della casa. C' è di peggio, ovvio: ma l' esborso è innegabile. E con costi pure disparati: perché se per l' energia elettrica una famiglia italiana paga 417 euro ogni dodici mesi, per il gas ne sborsa quasi il doppio (cioè 762). Senza parlare delle fatture telefoniche, tra l' altro. Leggi anche: Gas e luce, la sentenza che sdogana la rapina in bolletta IL CAMBIO Non stupisce quindi che gli analisti abbiano stimato in 17 milioni i connazionali che entro la fine del 2019 potrebbero cambiare fornitore e rivedere le clausole del loro contratto. Se poi il passaggio del mercato in questione (che da tutelato dovrebbe diventare libero, burocrazia permettendo) è slittato al 2020, pazienza: con qualche piccola accortezza si riesce già adesso a mettere da parte una manciata di spicci, è meglio di niente. «È importante valutare con attenzione la propria bolletta di luce e gas», racconta Silvia Rossi, responsabile di Facile.it, «cambiando regime si possono ridurre sensibilmente i costi delle utenze con un risparmio che può arrivare al 25% per l' energia elettrica e al 15% per il gas». In soldoni (è proprio il caso di dirlo) significa tenersi nel portafoglio 112 euro nel primo caso e 123 nel secondo. Non saranno utenze gratis, però almeno non si incappa in costi esorbitanti. È la "concorrenza", bellezza. Fa quel che può, ma almeno non rincara gli scontrini. Dopodiché bisogna fare una precisazione: al momento le tariffe dell' energia elettrica sono decise dall' Autorità garante del settore e sono uguali in tutto il Paese. Risparmiare si può, ma sempre dentro paletti prestabiliti. Importi alla mano, infatti, le differenze regionali sono direttamente legate ai consumi di chilowatt annui. Il rapporto è semplice e, tutto sommato, risponde anche alla logica del senso comune: chi più consuma paga di più. In questo senso i più spendaccioni sono i sardi, che a fronte di consumi annui di 2.334 kwh si vedono arrivare bollette della luce (medie) di 502 euro. Li seguono i veneti (2.134 kwh per 460 euro) e i siciliani (2.079 kwh per 448 euro). TARIFFE Ma c'è anche chi è attento ai consumi e riesce a risparmiare sulle bollette e sull' ambiente (persino quello fa, inutile negarlo): sono i toscani che, a conti fatti, pagano meno di tutti: "appena" 378 euro per 1.272 kwh totalizzati all' anno. Liguri e abruzzesi non li staccano di molto: pagano rispettivamente 380 euro i primi (per 1.736 kwh) e 394 euro i secondi (per altri 1.824 kwh). Discorso analogo vale per la fornitura di gas, anche se qui le tariffe non sono proprio identiche da Palermo a Sondrio ma variano a seconda delle macroaree dello Stivale. Tuttavia è appunto la tariffa base, quella fissata dal mercato tutelato, che determina maggiormente le diversità territoriali. Della serie: se il conto più salato di tutti arriva in Emilia Romagna dove una famiglia media spende la bellezza di 863 euro all' anno per il gas, in Liguria l' importo medio è di 617. Ballano circa 150 euro, non è poco. Tra gli "sfortunati" delle utenze domestiche ci sono ancora i veneti (che per il gas pagano 841 euro) e i friulani (altri 830); mentre chi tira un respiro di sollievo sono i calabresi il cui costo è di 653 euro e i siciliani che si fermano a quota 670. Provincia che vai, insomma, bolletta che trovi. di Claudia Osmetti