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Imu, Comuni senza soldi: tasse sulla casa a rischio aumento

Giulio Bucchi
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Non c'è solola rivalutazione delle rendite catastali a spaventare gli italiani. Mentre a Roma l'Agenzia delle Entrate ha già trovato 123 milioni di nuovo "imponibile", che saranno agilmente tramutati in una nuova "supertassa", nel resto d'Italia i Comuni stanno facendo i conti con le falle della manovra messa a punto dal governo Letta e le incertezze legate a Imu, Tares e Trise. Il nodo è il solito: l'accordo per trasformare in legge l'abolizione della tassa sulla prima casa è ancora lontano dal diventare legge, e quindi le incognite sul saldo da pagare sulla prima casa (che scadrebbe il 16 dicembre) è sempre lì sul tavolo. Il rischio, naturalmente, è che venga messa una toppa al buco, pagata però dai Comuni stessi. Cioè da noi, con altre tasse. Il buco dell'Imu - I conti degli Enti locali sono a rischio e la finanziaria approvata dal CdM ad ottobre non li aiuta. Il disegno di legge di stabilità prevede come noto la cancellazione dell'Imu sulla prima casa a partire dal 2014, con l'accordo politico di far saltare dopo la prima rata anche il saldo di quella 2013. Qui nasce il problema. Chi darà i soldi ai Comuni, che avevano già messo a bilancio quelle entrate? E soprattutto, quandi saranno quei soldi? Se si considerano le aliquote 2012, anno di debutto dell'Imu, la "copertura" necessaria è di 2,4 miliardi. Il problema è che nel corso del 2013 i Comuni avevano già cambiato le aliquote, portandole in molti casi al tetto massimo del 6 per mille. Totale: 3 miliardi di euro circa che, in caso di stop ai pagamenti 2013, verrebbero a mancare nelle casse comunali. Il governo si è impegnato a coprire il buco di 2,4 miliardi, ma quei 0,6 miliardi circa difficilmente arriveranno dallo Stato. Stangata dalla Trise - Un modo quasi automatico per rientrare di quell'ammanco che rischia di creare nuove frane nei conti traballanti dei Comuni potrebbe essere alzare le aliquote della nuova tassa in arrivo, la Trise. Il tributo che accorpa rifiuti (Tari, al posto della Tares) e servizi indivisibili (Tasi) rischiava già da subito di essere una stangata maggiore dell'Imu, per via del meccanismo di aliquote e mancate detrazioni. E il dubbio ora si stra trasformando in certezza.

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