Pensioni, Quota 100 con stangata: assegno tagliato fino al 33%, ecco chi paga il conto
Paletti per scoraggiare il ricorso alla pensione anticipata, con assegno tagliato fino a un terzo. La bozza del decreto Quota 100 prevede uno slalom tra i requisiti necessari per lasciare il lavoro in anticipo, con l'obiettivo di ridurre la platea e riuscire a "stare dentro" il budget di 3,9 miliardi di euro. Leggi anche: Pensioni, il brutto scherzo sdell'1 aprile. Quanto sei costretto a lavorare ancora Secondo il Corriere della Sera, le previsioni del governo parlano di 315mila lavoratori interessati su 430mila potenziali. Primo deterrente: il divieto di cumulo con redditi da lavoro superiori a 5mila euro l'anno. Di fatto, verrebbero tagliati fuori i lavoratori privati che potrebbero diventare consulenti dopo la pensione anticipata. Il divieto, ricorda il Corsera, "dura fino al momento in cui il pensionato raggiunge l'età di vecchiaia (oggi 67 anni)". Soprattutto, però, per lasciare prima il lavoro si dovrà accettare un assegno più leggero "e questa perdita, in alcuni casi, potrebbe arrivare a quasi un terzo dell'importo che si sarebbe preso aspettando la pensione di vecchiaia". Uscendo prima, infatti, "si possono far valere meno anni di contributi e il coefficiente di calcolo applicato è più basso per le età più giovani, perché il montante pensionistico dovrà appunto essere spalmato su più anni di erogazione". Si va da un taglio di "circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno a valori oltre il 30% se l'anticipo è di oltre 4 anni".