Manovra, dal primo gennaio massacrati i proprietari di casa: Imu e Tasi, ecco il nuovo conto
Imu a rischio mazzata per piccoli centri e seconde case. Quasi l'80 percento dei sindaci italiani (presumibilmente quelli delle piccole cittadine già con i conti traballanti per il taglio dei trasferimenti), dovranno appellarsi alla Befana per far quadrare i conti. E sperare nel Padreterno per evitare di non far infuriare i proprietari di immobili con l' ennesimo aumento dell'Imu. Dal 1° gennaio infatti - complice il via libera garantito dalla legge di Bilancio - potranno ricominciare a crescere le aliquote dei Comuni, che con l' Imu-Tasi pescano proprio dalle tasche di chi ha quattro mattoni al sole. Come se non bastasse il mercato immobiliare continua ad accusare l' ennesimo calo nei prezzi, tralasciando il fatto che le transazioni si sono già dimezzate rispetto ai picchi del 2008. Secondo il monitoraggio realizzato dal sito specializzato Idealista, su 459mila annunci in 1.389 Comuni, i prezzi medi nell' ultimo trimestre del 2018 sono scesi ancora del 3,7%. Leggi anche: Pioggia di tasse in manovra: chi paga più di tutti E se adesso i primi cittadini agiranno sulla leva fiscale facile prevedere una nuova frenata dei prezzi. Le associazioni dei proprietari immobiliari (Confedilizia e Fiaip), da tempo lanciano allarm: se si continua a mungere il bene rifugio degli italiani sarà difficile sperare in una ripresa. Non solo del mercato immobiliare ma proprio della crescita congiunturale del Paese. Tanto più che le banche italiane custodiscono circa 40 miliardi di euro tra immobili invenduti, pignorati o pronti ad andare all' asta. E se questa massa di immobili finisse sul mercato, gli effetti si faranno sentire. Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha fatto di conto e scoperto che nel prossimo triennio sono già previsti nuovi malzelli sul settore immobiliare, dell' edilizia e degli interventi sulla casa in generale per 1,8 miliardi. I minisindaci dovranno poi fare i conti - come anticipato ieri da Il Sole 24 Ore - con gli altri tagli previsti dalla manovra di bilancio (110 milioni sul Fondo Imu-Tasi), i nuovi obblighi di accantonamento (410 milioni in più a garanzia dei buchi della riscossione), le spese inevitabili (180 milioni di indennità per i contratti scaduti del personale), e mancate integrazioni di fondi (i 560 milioni della spending 2014 confermati pure per l' anno prossimo). Un "conticino" da circa 1,3 miliardi. Se l' Imu venisse portata all' aliquota massima si avrebbe un prelievo aggiuntivo di altri 2 miliardi rispetto ai 16,3 che già incassano. Senza dimenticare gli altri 4 miliardi che finiscono nelle casse statali. E sarà difficile spiegare ai cittadini/contribuenti/elettori che non c' è stato alcun aumento della pressione fiscale. In 3mila comuni si voterà per il rinnovo amministrativo e in primavera ci sono le europee. di Antonio Castro