Ennio Doris, le cifre del salasso sul decreto fiscale: "Ecco quanto dovranno pagare gli italiani"
Il governo avrebbe potuto evitare il declassamento di Moody's sull'affidabilità del debito pubblico italiano. Ne è convinto il presidente del Cda di Mediolanum, Ennio Doris, che sulla Stampa lancia una frecciatina all'esecutivo Lega-M5s: "Con una manovra diversa si sarebbe evitato". Leggi anche: Patrimoniale, l'agenzia Moody's ci porta alla catastrofe: "Tassate i risparmiatori italiani" A pagare caro saranno inevitabilmente i risparmiatori, visto che gli effetti si ripercuoteranno da subito sul sistema finanziario: "Il rialzo dei tassi è la cosa più pericolosa - ricorda Doris - perché normalmente si calcola quanto costa il debito pubb lico in più, e quello è abbastanza facile: ogni anno scadono circa 400 miliardi di titoli, quindi 1,5 per cento equivale a 6 miliardi, 12, 18. Ma sono gli effetti collaterali il rischio peggio - ricorda ancora Doris - Primo dato: sui bilanci delle banche diminuisce il patrimonio e quindi le banche sono meno in grado di prestare denaro. I tassi per i prestiti non possono che salire, soprattutto se le imprese si rivolgono al mercato: perché non è sfiducia sull'Italia, sulla sua permanenza nell'euro e quindi l'azienda italiana che si finazia è costretta a pagare di più". I guai secondo il banchiere non finiscono qui: "E poi c'è l'effetto di questo clima negativo che si trasmette dai mercati al retail e agli operatori e investitori perché se i risparmiatori sono molto preoccupati allora non comprano titoli di Stato, prelevano i soldi dalla banca, ma siccome questi sono anche i consumatori, la paura non può che tradursi anche in una maggiore attenzione ai consumi. Quindi quei 10 miliardi destinati a stimolare i consumi, provocano preoccupazione in tutto il resto del mercato che tenderà a rallentare e quindi ad annullare l'effetto". E poi ultimo rischio: la fuga di capitali all'estero da parte dei grandi risparmiatori.