Manovra, la Commissione Ue e la bocciatura a tempo record: "Italia spazzatura", come ci puniscono
Entro la fine di questa settimana ci si aspetta già la comunicazione della Commissione europea sul respingimento della bozza del piano di bilancio del governo gialloverde. Infatti, l'esecutivo di Bruxelles sta cercando proprio in queste ore di accelerare tutti i passaggi e di inviare una lettera preliminare di consultazione a tutti i governi europei. Questa sarebbe la prima volta che si applica la possibilità di bocciatura diretta, prevista dal 2012 dal Patto di stabilità. L'esito sembra dunque scontato: tutti i 27 governi dell'Ue sono convinti che la proposta di bilancio avanzata dall'Italia non sia in regola, non fanno eccezione neppure i potenziali alleati politici come l'Ungheria, l'Austria o la Polonia. Il Paese è dunque isolato e l'immediata "rejection" da parte della Commissione Ue serve anche a dare tempo al governo italiano di rivedere eventualmente il progetto entro metà novembre. Bruxelles pensa di concedere a M5S e Lega più margini per ripensare e ridurre i rischi sul debito o, almeno, spostare parte della manovra dai puri sussidi improduttivi (revisione della riforma pensioni, reddito di cittadinanza) a migliori incentivi per le imprese. L'attuale proposta dell'esecutivo di Conte "appesantisce - secondo vari osservatori europei - la pressione fiscale sul settore produttivo". Sarebbero addirittura quattro i miliardi in più che peserebbero sulle banche e le assicurazioni. Non solo perché gli aggravi sulle imprese sono di sei miliardi di euro e solo parte di questi sono compensati dalla cosiddetta Flat tax al 15% sulle partite Iva o dagli incentivi sugli utili reinvestiti. Entro fine mese, arriverà anche un'altra stangata da parte delle due principali agenzie di rating: S&P e Moody's dovranno pronunciarsi sulla sostenibilità del debito. "Crediamo che i mercati stiano già scontando nei prezzi il declassamento di un livello, che porterebbe l'Italia all'ultimo scalino prima del grado spazzatura, si legge in una nota di analisi della banca d'affari Goldman Sachs -. Un evento del genere - continua la nota - potrebbe esacerbare la volatilità e contribuire a una spirale viziosa fra debito pubblico e banche e impatterebbe alla fine anche sulla crescita". Leggi anche: Mark Rutte, il premier che vuole rovinare l'Italia