Rc auto equa in manovra, i dubbi: ecco chi potrebbe colpire e in che modo
Uno dei punti più controversi e preoccupanti della manovra è quello relativo alla Rc auto "equa", così come da intenzioni del governo. Una norma che potrebbe aprire un caso, soprattutto se non si facesse chiarezza al più presto. Il punto è che la formula apparsa sul comunicato diffuso dopo il CdM è assai critica: "Per realizzare una Rc auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro". Formula, come detto, difficile da decifrare. Dunque, le dichiarazioni di Luigi Di Maio, secondo il quale "le assicurazioni Rc auto saranno eque finalmente, perché in alcuni posti si pagava davvero troppo". Ma nel dettaglio, che cambia? Le parole del grillino hanno fatto circolare diverse ipotesi, in particolare tra gli addetti ai lavori. Si parte dalla più estrema, quella della "tariffa unica" senza distinzioni territoriali, che andrebbe dunque a far risparmiare gli autisti meridionali. Come riporta il Corriere della Sera, tra gli assicuratori qualcuno ha abbozzato una simulazione su come dovrebbero riequilibrarsi le tariffe nelle diverse province. E tra i risultati sono subito apparse macroscopiche variazioni. A Napoli, per esempio, la Rc auto potrebbe scendere di più del 65%, mentre a Trento e Bolzano (dove peraltro si vota domenica prossima) salirebbero rispettivamente del 25 e del 40 per cento. A Milano e Torino, forse un po' a sorpresa, potrebbero scendere del 5 per cento. Leggi anche: Rc Auto, come ti truffano sulle tariffe Secondo una seconda interpretazione il governo potrebbe raggiungere gli sbandierati obiettivi di equità attenuando le differenze tariffarie territoriali. In che modo? Attraverso una più ampia scontistica applicabile a chi accetta di installare la scatola nera, cioè i meccanismi elettronici in vario modo elaborati che registrano l' attività del veicolo e quindi anche le abitudini di guida dell'assicurato. Lo sconto è già obbligatorio per chi non provoca sinistri per un certo numero di anni, con una previsione di riduzione di premio aggiuntiva per i residenti in province con maggiori tassi di rischiosità.