Golpe finanziario, ecco la "rete di protezione". Retroscena horror: Italia già commissariata
Nessuno lo dice, ma forse l'Italia è già commissariata. Lo spettro del golpe finanziario e la febbre da spread sono ancora nell'aria, e il presidente della Banca centrale europea, l'italianissimo Mario Draghi, ha per la prima volta da molti mesi criticato apertamente il governo di Roma, ricordando che "finora le parole hanno fatto danni, ora aspetto i fatti". Leggi anche: "Le parole hanno fatto danni". Il siluro di Draghi sul governo Il clima, insomma, si sta facendo di nuovo pesante. Per fortuna (diciamo così) che sono già attivi, come spiega Repubblica, tutti i soliti "responsabili", quelli cioè che scattano sull'attenti a ogni scappellotto di Unione europea, Fmi e agenzie di rating. Dal Quirinale al "terzo partito della maggioranza" (i ministri tecnici, con il "pompiere" Giovanni Tria all'Economia in prima fila), ma non solo. Per far sì che l'Italia non sia "un problema per l'Europa", come sprezzantemente ricordato dal Commissario agli Affari economici Ue Pierre Moscovici, socialista francese, si sta muovendo il Governatore della Banca d'Italia in persona, Ignazio Visco.È lui a tenere i rapporti con Draghi, a rassicurarlo, a garantirgli che l'Italia non uscirà dai binari prestabiliti dell'Eurozona. Leggi anche: "Italia un problema? Vediamo se...". La Meloni demolisce Moscovici Il governatore Visco è in sostanza il mediatore tra Bruxelles, Francoforte e i "moderati" di Giuseppe Conte (con il ministro degli Esteri Enzo Moavero pronto a dar man forte), una sorta di garante per l'Europa spaventata dalla bellicosità di Matteo Salvini e Luigi Di Maio sui temi economici. "Il punto fondamentale è ormai abbastanza chiaro - spiega Repubblica - : l'Unione europea non si fida della maggioranza giallo-verde, non vede in Di Maio e Salvini due interlocutori credibili". Considerando che Di Maio e Salvini sono stati eletti e portano avanti politiche scelte legittimamente dagli italiani, il dubbio è lecito: è l'Italia un problema per l'Europa, o viceversa?