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La ricetta-choc del Fondo monetario "Patrimoniale del 10%sui conti correnti"

Christine Lagarde

Diffuso un allarmante report: ipotizza un maxi prelievo stile Cipro sui depositi dei cittadini di Paesi a rischio debito come L'Italia

Nicoletta Orlandi Posti
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Un prelievo forzoso (temporaneo) del 10% sui conti dei cittadini d'Europa. L'idea, che potrebbe far traballare non solo l'instabile Italia ma tutto il continente, le banche e le borse, sboccia, come un fungo velenoso, in un report del Fondo monetario internazionale.  «Piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga», scrive l'istituto finanziario internazionale, «perché non andare a toccare i capitali dormienti?». E ancora: «Visto che le misure drastiche di austerity non hanno avuto i risultati attesi», spiega la proposta del Fmi, «e che non hanno portato ad una riduzione del debito pubblico, per riportare il livello del debito pubblico a livelli pre-crisi, si potrebbe ricorrere ad prelievo con tasso alto (10%) dei risparmi netti positivi dei nuclei familiari di 15 paesi della zona euro». A casa nostra - se si dovesse dare seguito  alla proposta contenuta a pagina 49 del “Fiscal Monitor” pubblicato giusto a ottobre 2013 - la mazzata ammonterebbe a 245 miliardi di euro. Stiamo parlando di una decima (forse restituibile) sulla ricchezza complessiva visto che a spanne conti correnti, pronti contro termine, depositi ammontano alla bellezza di 1.500 miliardi. Soldi e beni che, per circa 900 miliardi, fanno capo alle famiglie, mentre gli altri 200 miliardi sono imputabili a imprese, e assicurazioni e banche.  Non che la proposta di tosare i risparmiatori andando, magari notte tempo, a mettere le mani nei conti correnti sia nuovissima. A marzo Jörg Kramer, capo economista di Commerzbank, intervistato dal quotidiano Handelsblatt aveva suggerito l'introduzione, anche per Italia, di un prelievo forzoso pari addirittura al 15%. «Con questo prelievo forzoso», spiegava Kramer giusto nei giorni successivi allo scippo di Cipro, «i conti pubblici italiani potrebbero risollevarsi». Con un incasso (fatta salva la clausola dell'intangibilità dei conti sotto i 100mila euro), di circa 130 miliardi di euro. E ancora: a giugno  il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, aveva ipotizzato - incassando la levata di scudi di Francia,  Gb e Svezia - la proposto di effettuare un prelievo dell'8% sui depositi bancari per garantire la «sopravvivenza delle banche in difficoltà». In Italia - già nel 1992 - l'allora presidente del Consiglio, Giuliano Amato, passò nottetempo a pescare ben 5 miliardi di euro (10mila miliardi di lire) applicando un prelievo forzoso del 6 per mille sui conti. Quella notte tra l'11 e il 12 luglio del 1992 passerà alla storia nel ricordo indelebile degli italiani tassati e beffati dal governo tecnico. L'aspetto sconfortante è che neppure quello scippo bastò ad evitare la svalutazione della lira fummo costretti ad abbandonare il Sistema monetario europeo.  Insomma un flop.  La cicatrice più dolorosa - che da mesi ha messo in allarme correntisti e risparmiatori terrorizzati da una duplicazione su scala europea - è la mazzata rifilata ai pingui conti deposito (e correnti) dei ciprioti appena a metà marzo. Su ordine della troika europea (Bce, Ue e proprio Fondo monetario), il governo di Nicosia fu obbligato ad un prelievo forzoso da 5,8 miliardi. Clausola indispensabile per incassare i 10 miliardi di aiuti dell'Europa. Se oggi a noi si applicasse la timida percentuale cipriota (6,75% nell'aliquota minima), in Italia verrebbero succhiati via  56,7 miliardi di cui 43,9 dai conti correnti e depositi bancari degli italiani (650 miliardi), mentre gli altri 12,8 miliardi sarebbero prelevati dai 200 miliardi depositati sui conti delle aziende. Arrivando ad un prelievo di un decimo degli attivi si raggiungerebbero i 130 miliardi in un solo colpo. A Cipro la manovra fu faticosamente tollerata perché nel'isola dormivano capitali dubbi di origine russa, tanto è vero che ai depositi oltre i 100mila euro venne applicata una maxi cedola del 37,5%.  In Italia diranno che tutta la ricchezza è della mafia e quindi è sacrosanto prelevarne (temporaneamente) il 10%? Poi che faranno: chiameranno il Padrino per la fantomatica restituzione? di Antonio Castro

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