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Rcs, stop al patto di sindacato: Elkann padrone assoluto del Corriere

Era in vigore dal 1984, quando il gruppo al collasso venne ceduto da Rizzoli a Gemina

Matteo Legnani
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"I partecipanti hanno condiviso la ferma convinzione che una gestione e una governance efficiente, altamente responsabile, non richiedano piu' il tipo di collaborazione assicurata dal patto di sindacato ora in scadenza". Con questa frase dopo quasi 30 anni i componenti del patto di Rcs hanno mandato definitivamente in pensione l'accordo tra i soci che governava il Corriere della Sera in pratica dal suo ingresso in Gemina, nel 1984, ceduto dai Rizzoli il cui gruppo era al collasso. Gemina era una finanziaria che raggruppava Fiat, Mediobanca, la Invest di Carlo Bonomi, Pirelli e la Smi di Luigi Orlando. Da allora la formula del patto di sindacato aveva ininterrottamente gestito il Corriere sia con la scissione in Hdp sia con la successiva trasformazione di quest'ultima in Rcs.  Dalla cessazione del patto, a fine ottobre, si precisa che "ciascun partecipante si riserva in piena autonomia ogni decisione in ordine all'esercizio dei diritti inerenti alle proprie azioni". I soci più forti del Patto sono Fiat S.p.a., che controlla il 20,1% di Rcs, Mediobanca il 15,1%, Finsoe e Pirelli il 5,5 a testa, Intesa San Paolo il 5,0.

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