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Ha vinto il Pdl: Imu, non paga nessuno per la prima casa, il Pd ritira gli emendamenti

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Ignazio Stagno
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Il Pd "molla" la presa sull'Imu e sull'emendamento "anti-ricchi". "Abbiamo deciso di ritirare gli emendamenti del pd relativi alla prima rata dell'Imu perche' abbiamo avuto assicurazioni dal governo del rispetto delle richieste poste su come si chiude il 2013'', ha affermato il dem Maino Marchi. La tensione tra Pd e Pdl era arrivata alle stelle. Lo scontro è stato sulle case di lusso, quelle con una rendita catastale che superi i 750 euro. Il Pd voleva far pagare l'imposta a chi ha una casa di valore, mentre gli azzurri erano in pressing per l'abolizione totale dell'imposta. Nella bagarre è intervenuto anche il Colle: "Abbiamo avuto piccoli episodi e motivi di polemica, ma non mi pare che siano da sopravvalutare". Da Cracovia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha cercato di spegnere le fibrillazioni politiche che nelle ultime ore si sono riaccese sull'abolizione dell'Imu sulla prima casa. Così ora il Pd batte ritirata: "Non ci sono problemi sulla prima rata dell'Imu - ha assicurato Matteo Colaninno, responsabile Economia del Pd - sono già stati disposti i trasferimenti ai Comuni e qualsiasi ipotesi alternativa sarebbe impossibile e ardua". Doppio risultato - L'emendamento del Pd che voleva mettere le mani in tasca a chi ha una villa era stato accolto alla Commisisone Bilancio della Camera. Se fosse passato l'emendamento Pd, Saccomanni avrebbe avuto un doppio risultato: 1,2 miliardi in più dalla prima rata, ed altrettanti dal pagamento differenziato della seconda rata. Così continuano le trattative per rimodulare l'imposta e trovare un accordo. La sensazione è che presto torneremo a pagare l'Imu. La confusione sull'imposta cresce. Le ipotesi sul tavolo sono tante. Ecco chi paga -  Ma cerchiamo di fare chiarezza. Chi dovrà pagare la seconda rata dell'Imu il prossimo 16 dicembre? Il salasso riguarda tre categorie catastali, la A/2 , la A/3 e la A/7: Quest'ultima però identifica le abitazioni indipendenti e di fatto siccome si tratta di immobili di dimensioni medie di oltre 150 metri quadrati finirebbero per pagare pressoché tutti; le classi A/4 A/5 e A/6 invece identificano immobili di scarso valore e sarebbero tutti esentati. Considerando le due categorie A/2 e A/3, proviamo a capire qual è la dimensione a cui corrisponde una rendita di 750 euro. Nella classe A/2 a Roma ad esempio equivale a quella di un monolocale da 36 metri; lo stesso a Milano mentre a Napoli la superficie sale a 48 metri e a Palermo a 96 mentre a Torino (dove la A/2 sono relativamente poche) bastano 33 metri. A Firenze invece scatta l'imposta per 49 metri quadri. A Padova 42, a Verona 50, mentre a Brescia 64 e a Catania 62 metri quadri. Nella A/3, dove la percentuale di immobili esenti sarebbe molto maggiore, per pagare a Roma bastano 41 metri mentre a Milano si sale a 55 e a Palermo addirittura 139. A Napoli ne bastano 77, a Torino 49, a Firenze 55, a Padova 59, a Verona 71 e a Brescia 111 metri quadri. Fin qui i conti e gli scenari per chi dovrà pagare. Occhio ai furbi - Ma al Ministero delle Finanze c'e preoccupazione. Qualcuno alla fine pagherà. Ma potrebbe anche farla franca. Via XX settembre ha presentato anche scenari di rimodulazione del tributo che si basano sul reddito dichiarato dei contribuenti. Non su quello reale ma su quello dichiarato. E lì potrebbe aprirsi una falla da non sottovalutare. In questo modo chi evade l'Irpef avrebbe un vantaggio anche per l'Imu. Insomma la strada verso l'addio all'Imu appare ancora lunga. E lo scontro tra Pd e Pdl è destinato a durare. 

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