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A Bernabè 6 milioni di europer non aver visto e saputo nulla

Il presidente lascia dopo sei anni al vertice del colosso delle telecomunicazioni. Subito dopo l'affare Telefonica disse di "averne saputo solo dai giornali"

Matteo Legnani
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Si è concluso nella prima serata il Consiglio di amministrazione che ha segnato le dimissioni del presidente di Telecom Franco Bernabè. In una nota, lo stesso Bernabè ha spiegato di lasciare "per evitare spaccature nel cda e la paralisi" dopo l'affare che ha visto la spagnola Telefonica accrescere la sua partecipazione all'interno della società italiana. Un affare che, con una dichiarazione incredibile, Bernabè commentò dicendo di "averne saputo dai giornali", facendo venire alla mente il caso dell'ex ministro Scajola e della casa acquistata "a sua insaputa". Per i sei anni trascorsi in telecom (dal 2007 come amministratore delegato e dal 2011 come presidente), Bernabè riceverà una buonuscita da 6,6 milioni di euro. Le sue deleghe sono state trasferite all'attuale ad Marco Patuano, mentre la presidenza del cda e la rappresentanza legale restano in capo al vice presidente Aldo Minucci. Una nota conferma che è avviata la ricerca del nuovo presidente della società.

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