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Per centrare l'obiettivo 3%stop ai risarcimenti della PAAumentano benzina e sigarette

Nicoletta Orlandi Posti
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La partita è ancora aperta, ma oltre all'aumento dell'Iva che un giorno la danno per inevitabile e il giorno dopo improponibile, ci sono altre misure allo studio del governo per centrare l'obiettivo del 3% nel rapporto tra Pil e debito pubblico. Se il viceministro allo Sviluppo Antonio Catricalà si dice pronto a proporre "una riduzione lineare della spesa pur di non far scattare l'aliquota al 22%", il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta - fa notare il Messaggero - sottolinea che "bisogna trovare la copertura di un 1 miliardo entro il 30 settembre". Dunque meno di dieci giorni per decidere dove dove tagliare o dove far cassa sulla pelle dei contribuenti. Ecco allora che una delle ipotesi sul tavolo del Governo è quella di ricorrere alle clausule di salvaguardia.  Clausole di salvaguardia - La prima che potrebbe scattare è quella dell'aumento dell'acconto su Ires e Irap inserita dal ministero dell'Economia nel decreto che ha eliminato il pagamento dell'Imu sulla prima casa. In ballo c'è anche un nuovo ritocco delle accise sui carburanti che dovrebbero aumentare almeno di 2,1 centesimo al litro e l'aumento del prezzo di sigarette e alcolici, già previsto dal decreto scuolo in discussione in Parlamento. Infine, puntualizza il Messaggero, c'è la clausola di salvaguardia che consente al governo di sospendere i pagamenti dei debiti delal Pubblica Amministrazione che vengono coperti con un aumento del debito ma che, per la quota relativa alla spesa per gli investimenti, si scaricano invece sul deficit. Riguardo all'Iva potrebbe esserci un mini-rinvio, cioè posticiparla di un mese per affrontare la questione a metà ottobre al momento della presentazione della Legge di Stabilità durante la quale dovrà essere discusso anche il nodo del conguaglio Imu di fine anno. Per l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, infatti, nonostante sia stata inclusa nello sforamento del deficit, ancora non è fornita la copertura di 2,4 miliardi. Stesso discorso per il rifinanziamento delle missioni militari all'estero (400 milioni), della cassa in deroga (500 milioni) e i 600 milioni della sanatoria-giochi, nuovamente bocciata ieri da Confindustria. Le proposte del Pdl - Intanto ieri il Pdl ha diffuso le proposte di copertura delle misure economiche consegnate al premier Enrico Letta. "Alle indiscrezioni del ministero dell'Economia e delle finanze sul quadro macroeconomico del nostro paese e sulla scarsità di risorse per realizzare i provvedimenti economici necessari per riportare l'Italia su un sentiero virtuoso di crescita, rispondiamo con la serieta' delle coperture", ha dichiarato Renato Brunetta. Sono "sette proposte che abbiamo consegnato ieri al presidente del Consiglio, Enrico Letta, per un totale di 10,5 miliardi", ha spiegato. Queste le proposte: rivalutazione nel 2013 dei cespiti strumentali delle imprese: le società aumentano i propri asset rilevanti ai fini della concessione del credito bancario e sulla plusvalenza realizzata versano un'imposta allo Stato (gettito: 1 miliardo); anticipazione al 2013 del versamento di accise dovute dalle imprese a gennaio 2014 (gettito: 1,5 miliardi); rinvio spese di investimento programmate per il 2013 (gettito: 1 miliardo); vendita di immobili una tantum (gettito: 1 miliardo, anticipato da Cassa Depositi e Prestiti); vendita di partecipazioni azionarie (gettito: 1 miliardo, anticipato da Cassa Depositi e Prestiti);rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia: l'attuale valore del capitale sociale della nostra banca centrale e' di 156.000 euro (300.000.000 di lire). Può essere portato a 25 miliardi. Applicando sulle plusvalenze un'aliquota del 16% (sulla scorta di quanto previsto dall'articolo 23 del D.L. 98/2011), si avrebbe un maggior gettito one-off di circa 4 miliardi, già disponibili nel 2013 grazie agli anticipi da parte delle banche; saldo pagamenti debiti delle P.A.: anticipo al 2013 non solo dei 7 miliardi già inclusi nel decreto Imu, ma di almeno 10 miliardi dei 20 inizialmente previsti per il 2014 (differenza di gettito da utilizzare come copertura: 1 miliardo). "Come già detto, il dossier delle coperture è stato consegnato ieri al presidente Letta. Siamo pronti a verificarle in cabina di regia con il ministro dell'Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni", ha concluso Brunetta.

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