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Inps, maxi-taglio alle visite fiscali

Sforbiciata dell'Inps: riduce da 1,2 milioni a 100mila i controlli. I camici bianchi protestano: "E' un regalo agli assenteisti, avranno vita facile"

Ignazio Stagno
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Un regalo per i furbi. L'Inps deve ridurre i costi di gestione, e per farlo taglia su tutto. Anche sulle visite fiscali. L'istituto guidato da Antonio Mastrapasqua ha infatti deciso una drastica riduzione delle visite mediche di controllo: da poco più di 1,2 milioni a circa 100mila. Una scelta che è musica per le orecchie dei "furbi" del settore privato, che potranno restare a riposo millantando finte malattie, tanto il rischio di un controllo è sceso in picchiata, avvicinandosi allo zero. "Zero controlli" - Il motivo dei tagli sta tutto nei numeri e nelle casistiche dei controlli. Il direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, ricorda che nel corso del 2012, su poco più di 1,2 milioni di visite mediche di controllo, l'Inps ne aveva disposte d'ufficio ben 900mila per una spesa complessiva di 50 milioni di euro. Nori sottolinea poi come il loro esito aveva portato a una riduzione della prognosi soltanto in 83mila casi (il 9% totale delle visite eseguite). "Forti dell'esperienza costruita con un sempre più sofisticato sistema di datamining – assicura – saremo in grado di far crescere la percentuale dei risultati di riduzione di prognosi, pur in presenza di una sensibile diminuzione del numero di visite eseguite. Quindi, con meno risorse economiche e con maggiore selettività dei controlli, riusciremo a produrre comunque un sempre più efficace contrasto al fenomeno dell'assenteismo". Un favore ai furbi - Ma la tesi di Nori non convince per niente i medici fiscali. Sono circa 1.300 e adesso sono senza un lavoro. "Oggi effettuiamo in media 10-12 visite al mese - racconta la presidente dell'Anmefi Federica Ferraroni, a la Notizia -, e il nostro reddito è precipitato a 200-300 euro lordi al mese. Una normativa interna dell'Inps prevederebbe la verifica di almeno il 10-15% dei certificati. Adesso siamo scesi a meno dell'1%". Insomma chi cerca di "fregare" il datore di lavoro può dormire sonni molto più tranquilli. Con così pochi controlli farla franca diventa davvero facile. La visita fiscale nel settore privato sarà a carico del datore di lavoro. "Ormai il costo delle visite - onclude Ferraroni - ricade quasi interamente a carico dell'imprenditore privato, già prostrato dalla crisi economica. L'Inps insomma si sottrae alla sua funzione pubblica e, privandosi del nostro servizio, fa venir meno l'unico efficace deterrente al fenomeno dell'assenteismo". I furbi fanno festa. (I.S.)

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