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Service Tax, Tares e prima casa: ecco chi ci perde

Gli italiani in affitto rischiano fino a 1.000 euro di stangata. Le associazioni: "Sarà uno tsunami di sfratti". Tassa a confronto con l'Imu

Lucia Esposito
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Risparmieremo 54 euro l'anno, ma nel 2014 ne spenderemo 91 in più. Paradossi dell'abolizione dell'Imu, sostituita dalla Service Tax.  La nuova imposta ingloberà anche la tassa sui rifiuti, sarà riscossa dai Comuni e sarà costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili. La prima parte, che si chiamerà Tari, (e prenderà il posto della Tares sarà pagata da chi occupa a qualunque titolo, locali o aree che producono rifiuti urbani. Le aliquote, legate alla metratura, saranno parametrate dal Comune nel rispetto del principio secondo cui "chi inquina paga". La seconda componente, detta Tasi, sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia dell'inquilino che del proprietario. Lo Stato fisserà un limite verso l'alto per le aliquote per evitare di accrescere il carico sui contribuenti. Solo con l'introduzione della tassa di servizio, cioè dal 2014, arriverà per le imprese l'attesa deducibilità dell'imposta sui beni strumentali, come i capannoni o sui locali utiizzati dagli enti no profit.  Gli inquilini pagheranno 1.000 euro in più - La Sevice Tax, dunque, si abbatterà anche sugli inquilini in affitto. "Scaricare, anche parzialmente, i costi dell'operazione Imu sugli inquilini è inaccettabile. Questa misura, se attuata, avrebbe un effetto moltiplicatore del costo dell'abitazione con il risultato di aumentare in maniera esponenziale gli sfratti per morosità che lo stesso decreto tenta di arginare". Ad affermarlo in una nota congiunta sono Sunia, Sicet e Uniat  annunciando che avvieranno incontri con il Governo e gruppi parlamentari con l'obiettivo "di adeguare le risorse alle effettive necessità; rendere semplici ed immediate le misure a favore di cittadini con sfratto per morosità incolpevole ed inquilini a basso reddito; accentuare il vantaggio fiscale per i contratti concordati per contribuire ad abbassare il livello insopportabile degli attuali affitti; rilanciare l'offerta di edilizia in affitto, sia pubblica che in partenariato. Unica risposta ai lavoratori precari, ai giovani, alle famiglie a basso reddito". Quanto si pagherà - Sunia, Sicet e Uniat parlano di un "rischio tsunami" per gli sfratti in arrivo. Dal 2008 ad oggi, quelli per morosità sono stati 264.835, nel solo 2012 sono stati 60.000 (parziali). E nei 5 anni della crisi le richieste di esecuzione sono state 611.833. La situazione rischia di peggiorare, naturalmente, con l'imposizione della gabella comunale. Sugli inquilini in affitto dovrebbe gravare il 20% della nuova tassa, anche se gli Enti locali hanno la facoltà di ridurre la percentuale al 15 o 10%, senza variare naturalmente i saldi complessivi. A conti fatti, quanto pagheranno di più gli italiani in affitto? Secondo l'Unione inquilini la Service tax costerà complessivamente 1.000 euro a famiglia. Più moderata l'Uil: "solo" 396 euro, 112 per la parte servizi e 284 per la parte rifiuti. Difficile, per ora, capire se pagheremo di più con l'Imu o con la Service Tax. Sempre la Uil si lancia in calcoli piuttosto elaborati. Nel 2013 una famiglia media dovrebbe risparmiare 145 euro rispetto al 2012, frutto dell'abolizione dell'Imu sulla prima casa (225 euro di media) e del rincaro della tassa sui rifiuti (80 euro). L'anno prossimo, invece, con l'arrivo della Service Tax spenderemo sicuramente di più: 91 euro, perché la nuova tassa complessiva "recupererà" parte dell'Imu. Dal 2015 il vero risparmio, sia pure di "soli" 54 euro (i 171 euro della Service contro i 225 della vecchia Imu)

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