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Catasto, le case varranno il 60% in più. Città per città, come aumenterebbero le tasse

Si va verso la rivoluzione degli estimi: cambiano i criteri (più equi) ma sale anche l'imponibile. Cattive notizie per Imu e imposte su compravendita e successione

Giulio Bucchi
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L'Imu sulla prima casa congelata, la rata per la seconda casa più pesante. E, tra qualche mese, la revisione del catasto che nasconde una mazzata per i contribuenti. Dal mattone non arrivano quasi mai buone notizie. L'ultima, appunto, è la possibile riforma, in cantiere da anni, che oltre a rendere più equo il sistema di criteri di accatastamento porterà con sé anche un boomerang non indifferente: la revisione, quasi sicuramente al rialzo, del valore degli immobili determinerà da un lato un aumento delle imposte (Imu, ma non solo). E considerando che la revisione al rialzo dovrebbe aggirarsi intorno al 60%, la botta di tasse non sarebbe indifferente. Come cambiano gli estimi - La base della revisione catastale, spiega il Corriere della Sera, sarebbe la proposta di legge 1122 con primo firmatario Daniele Capezzone. Revisione obbligatoria, sia chiaro, perché l'attuale sistema di criteri è decisamente anacronistico. Per decretare il nuovo valore degli immobili e dunque il loro imponibile, l'Agenzia delle Entrate valuterebbe non più i vani catastali (discordanti da città a città) ma i metri quadrati, applicando coefficienti legati a piano, anno di realizzazione dello stabile, zona della città. Impossibile, invece, valutare l'apporto che dà lo stato di manutenzione, che invece incide e non poco sul valore di mercato dell'immobile. Uno dei criteri fondamentali, però, sarà il valore medio di mercato dei 3 anni precedenti all'approvazione della legge. Facendo un esempio, sottolinea giustamente Gino Pagliuca sul Corriere, se la legge entrasse in vigore a fine 2013 i valori di mercato sarebbero decisamente bassi, e con il trend calante si rischierebbe di vedersi sovrastimare la propria abitazione. Non a caso, già si prospetterebbero contenziosi con l'Agenzia, dall'autotulea del contribuente ai ricorsi alle commissioni tributarie o, in ultima istanza, al Tar.  Città per città, dove sale l'Imu - Se il valore del mattone salisse del 60%, sarebbe automatico anche l'aumento delle imposte sulla casa, da quelle su compravendite, donazioni e successioni fino a, naturalmente, l'Imu. Il prospetto sull'aumento dell'imponibile su cui si calcola l'Imu è impietoso. Prendendo come valore di riferimento quello medio di mercato, la città che più risentirebbe di questa riforma sarebbe Napoli: un'abitazione valutata 314.884 euro vedrebbe l'imponibile Imu salire del 138,8%, mentre l'imponibile per l'acquisto addirittura del 247%. A Palermo (199.981 euro) i rincari sarebbero rispettivamente del 126,4% e del 229,3%, a Venezia (336.766 euro) del 107,8% e del 202,2%, a Firenze (364.171 euro) del 74,9% e del 154,5%, a Bologna (326.166 euro) del 64,8% e del 139,7%, a Genova (281.088 euro) del 49,9% e del 118,1%, a Roma (380.767 euro) e Catania (174.763 euro) del 44,5% e del 110,2%, a Milano (241.438 euro) del 35,8% e del 97,5%), a Torino (229.914 euro) del 18,1% e del 71,7%), a Bari (220.322 euro) del 13,1% e del 64,5 per cento.

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