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Quanto vale l'Italia: Monti ci ha svalutati 10 miliardi

Il vampiro Monti: ancora lui?

Mobili, terreni, aerei: la mappa sul nostro patrimonio inviata alla Camera dal ministero dell'Economia. E con il Prof...

Giulio Bucchi
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Se vuoi portarti via l'Italia, bastano meno di mille miliardi di euro, tre volte il valore in borsa di Apple. Preparando l'assegno si può prendere tutto ciò che lo Stato italiano possiede: titoli, azioni, società non quotate, biblioteche, libri, case, palazzi, giardini, terreni, opere d'arte, lingotti d'oro, aree archeologiche, macchine, barche, aerei, armi, mobili, vestiti e divise, perfino gli strumenti musicali. Se trova il generoso compratore l'Italia può incassare l'assegno atteso da 976,7 miliardi di euro e tranquillamente può fallire senza rimborsare più di un creditore su due. Già, perché è proprio questo il quadro pre-fallimentare disegnato dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni in un volumone inviato alle Camere,  in allegato al bilancio consuntivo dello Stato italiano del 2012 approvato a fine giugno dal consiglio dei ministri. Mille pagine di tabelle - L'allegato è quello del conto generale del patrimonio dello Stato italiano, e solo di tabelle ha un migliaio di pagine. Ma il succo principale è proprio in quella cifra: le attività ammontano a 979.716.702.386 euro, appunto un po' meno di mille miliardi di euro. Al contrario le passività sono più del doppio, oltre 2.500 miliardi di euro e per la precisione ammontano a 2.513.467.357.328 euro. Il disavanzo patrimoniale è quindi di 1.533.750.654.942 euro, e con una situazione simile qualsiasi società per azioni sarebbe da tempo fallita. Se l'Italia è ancora in piedi dunque non lo deve al proprio Stato - che più che danni non sa fare - ma alla parsimoniosità dei suoi cittadini,  che ancora riescono ad avere investiti circa 8 mila miliardi di euro in beni mobili e immobili. I politici e i tecnici che si sono susseguiti al timone del Paese in tutto questo tempo  invece non hanno fatto che impoverirlo. L'ultima sorpresa negativa viene proprio da questo documento, relativo al 2012: anche  Mario Monti ha dato la sua bella picconata al valore dell'Italia spa, che nell'anno di governo tutto suo ha aumentato il proprio disavanzo patrimoniale di 10 miliardi e 530 milioni di euro: come avevano ben capito tutti i contribuenti in quel periodo il professore della Bocconi più che salvare l'Italia l'ha gettata un po' più a fondo nei suoi fondamentali. Secondo il documento contabile per altro nel 2012 la «consistenza patrimoniale non finanziaria registra un peggioramento di complessivi 20,725 miliardi di euro». È probabile che quei 979 miliardi di euro siano patrimonio in gran parte sottovalutato. In particolare per tutto quel che riguarda i beni immobili: fabbricati civili e industriali, terreni e anche beni artistici sembrano valutati a valore catastale con le poche rivalutazioni fatte negli anni, ed è probabile che quelle cifre siano assai distanti dal valore effettivo di mercato. È anche vero però che molti beni probabilmente non hanno valore di mercato possibile, risultando invendibili (non è solo il caso del Colosseo) e forse anche in valutabili.  Non tutto è valutabile - I beni artistici sono ad esempio caricati nel conto del patrimonio per un valore di 4 miliardi di euro, che sembra decisamente sottovalutato. Tanto più se quella cifra viene confrontata con i 132 miliardi di euro di beni archivistici inseriti nel patrimonio statale. A rendere assai fragile la valutazione della “ricchezza” statale c'è però un altro fatto: quasi la metà di quella valutazione - cioè 396 miliardi di euro - è rappresentata da crediti finanziari nei confronti di altri enti pubblici e privati, la cui effettiva possibilità di incasso non  è chiarita nel pur corposo documento. Nel 2012 hanno perso valore anche le partecipazioni azionarie dello Stato italiano: valgono 608,5 milioni di euro in meno quelle in azioni quotate in borsa e ben 8,1 miliardi di euro in meno le partecipazioni non quotate. È  invece aumentata di 55 milioni di euro la consistenza del Fondo ammortamento titoli di Stato. Buon notizia, ma la consistenza complessiva di 170 milioni di euro sembra sideralmente lontana da quella necessaria al suo scopo istituzionale: assorbire il debito pubblico. Ci vorrebbero più di 12 mila fondi di quella consistenza per raggiungere l'obiettivo… Fra i beni registrati a patrimonio ci sono infine anche 500 immobili confiscati alla criminalità organizzata per una consistenza complessiva di 175,1 milioni di euro. La loro assegnazione tuttavia  è stata fatta ai veri enti locali dove gli immobili si trovavano.

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