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Zanonato: "L'Italia è a un punto di non ritorno"

Flavio Zanonato

Il titolare dello Sviluppo boccia le previsioni dell'omologo all'Economia. Poi aggiunge: "Lavoriamo per evitare definitivamente l'aumento Iva"

Ignazio Stagno
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Flavio Zanonato continua la sua opera da picconatore del governo e pensa bene di sconfessare il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni che aveva parlato di una "ripresa" e afferma: "Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, abbiamo bisogno di tornare a crescere in tempi rapidi, è una corsa contro il tempo per dare speranza alla nostra economia". E' questo il grido d'allarme del ministro dello Sviluppo economico lanciato all'Assemblea dell'Ania. Evidentemnete i minstri del governo non hanno le idee chiare. Infatti era stato molto più ottimista Saccomanni, che legge un secondo trimestre di transizione “prodromico ad un consolidamento della ripresa, anche grazie alle misure che sono state prese. Credo che una luce un po' più positiva la stiamo vedendo in questi giorni”.  Squinzi contro Saccomanni - A Saccomanni aveva già risposto però il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: “Io stimo moltissimo Saccomanni, ma in effetti la luce non la vedo ancora. Maggio è meglio di aprile, giugno di maggio, ma la produzione industriale a giugno è in calo dell'1,7% su base annua, ci stiamo stabilizzando sul fondo e verso fine anno credo che ricominceremo la risalita”. Dello stesso parere di Squinzi è appunto il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato che vede un Paese al “punto di non ritorno”. Stop Iva anche nel 2014 - E nonostante la situazione sia critica, il ministro detta la sua ricetta: "Bisogna mettere le nostre aziende nelle condizioni di competere alla pari con le altre imprese europee su questi piani: tasse, cuneo fiscale, costo del denaro, bolletta energetica, livello di burocrazia. Qualcosa abbiamo già fatto – ricorda – ad esempio il costo dell'energia peserà sulle bollette per mezzo miliardo in meno nel 2014″. Infine rilancia ancora sul congelamento dell'aumento dell'Iva al 22%. Per lui l'Iva deve restare comunque al 21 per cento anche dopo l'estate: ”Abbiamo l'obiettivo di eliminarlo definitivamente, dopo il rinvio di tre mesi. Siamo impegnati in una corsa contro il tempo per dare speranza alla nostra economia. Stiamo attraversando una grave crisi e siamo arrivati a un punto di non ritorno. Anche piccoli e sporadici segnali positivi non sono sufficienti”.(I.S.)

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