Bankitalia: salgono le entrate fiscali, ma il debito pubblico cresce ancora
Dopo i picchi negativi, nel 2013 aumentano gli acquisti dai Paesi esteri dei titoli di Stato italiani. Sul fronte tributario 113,050 miliardi di euro, in aumento (+1,58%) rispetto al 2012
L'economia del Paese ha due facce. Quella della realtà che parla di tasche e casse vuote e un'altra che ha l'aspetto dei numeri che invece parlano di entrate fiscali in aumento e di titoli di stato venduti bene e in poco tempo sul mercato. Un dato stride su questo fronte: il debito pubblico continua a salire. Gli ultimi dati di Bankitalia sono chiari: Le entrate tributarie nei primi quattro mesi di quest'anno si sono attestate a quota 113,050 miliardi di euro, in aumento (+1,58%) rispetto allo stesso periodo del 2012. E' quanto risulta dai dati diffusi dalla Banca d'Italia. Secondo i dati forniti da via Nazionale, continua inoltre ad aumentare la quota dei titoli di Stato italiani in mani estere dopo i picchi negativi registrati fra il 2011 e il 2012. Nel solo mese di aprile le entrate tributarie sono aumentate di oltre tre miliardi di euro, passando dai 26,043 miliardi di marzo a 29,221 miliardi. Più contenuto l'aumento degli incassi dell'erario rispetto ad aprile 2012, quando le entrate erano state pari a 28,127 miliardi. Più entrate ma debito in crescita - Ma a fronte di questo gettito in più e consistente che arriva nelle casse dello Stato, sempre Bankitalia lancia l'allarme sul debito pubblico che sta crescendo ancora. Come si evince dai dati di Via Nazionale, il debito pubblico è tornato a correre a marzo ed aprile dopo la breve pausa di febbraio, quando era sceso a 2.017,6 miliardi dai 2.022,7 di gennaio. Per tutto il 2013 il debito pubblico si è comunque mantenuto stabilmente sopra la soglia dei 2.000 miliardi, dopo la temporanea discesa a 1.988,6 miliardi di dicembre. Dunque il ragionamento è semplice: le entrate aumentano e dovrebbero di conseguenza lievitare le risorse per le uscite. Invece a quanto pare lo Stato incassa di più ma non riesce ad estinguere parte del suo debito nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri come ad esempio le imprese, le banche o altri stati nazionali. I titoli arricchiscono lo Stato - A riempire ulteriormente le casse statali ci sarebbero anche le buone notizie che giungono dalle richieste dei nostri titoli di Stato. Dopo i picchi negativi registrati fra il 2011 e il 2012, infatti, continua ad aumentare la quota dei Btp in mani estere. Nel solo mese di marzo la quota di debito pubblico detenuta dagli investitori esteri è salita di 16 miliardi a 725,3 miliardi, contro i 1.309,5 miliardi in mani italiane (+1,2 miliardi). Dove finiscono i soldi? - Insomma i soldi che lo Stato incassa dove vanno a finire? Qualcuno fa la cresta. Qualcuno si arricchisce sulle nostre spalle. La pressione fiscale è già alle stelle e il governo ha già detto che alzerà l'Iva e che probabilmente manterrà l'Imu. Inoltre a quanto pare il governo vuole tornare a tassare le successioni e le donazioni. Il tutto per aumentare le entrate. Intanto il debito pubblico aumenta e le aziende aspettano di essere pagate. Il mistero del "buco nero" del debito pubblico resta. Ma qualcuno ci guadagna. Forse gli istituti bancari? (I.S)