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Tasse, allo Stato 1,7 milioni di euro al minuto

Matteo Legnani
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Se vi rallegra il pensiero che a partire da dopodomani 12 giugno comincerete a lavorare per voi stessi e per rimpinguare il vostro magro conto in banca dopo averlo fin qui fatto solo per pagare le tasse, ci pensa l'ultimo rapporto di Confartigianato a farvi tremare le ginocchia. Con un dato sopra tutti: lo Stato incassa ogni minuto la bellezza di 1 milione 731.416 euro di tasse. Il tutto grazie a una pressione fiscale media che è arrivata al 44,6%, il livello più alto mai visto nel nostro Paese dal 1990, quando è iniziata la serie storica. Non bastasse, gli italiani si trovano a fare i conti anche con l'aumento inarrestabile delle tariffe dei servizi pubblici locali, cominciato dalla seconda metà degli Anni '90 in coincidenza con l'inizio delle liberalizzazioni (che nelle intenzioni tanto sbandierate dai nostri politici avrebbero invece dovuto portare a una contrazione di quelle tariffe). Dal 1997 al 2012, si è assistito a una crescita mostruosa del 66,4%, ben 26,7 punti in più dell'inflazione. E se il singolo cittadino piange per un'aliquota media del 42,3% che è di 4,6 punti sopra la media Ue e il risultato di una crescita del 4,5% dal 1995, le imprese stanno messe molto peggio. Il dossier della Confederazione degli artigiani riporta infatti che la pressione fiscale sui soggetti produttivi è arrivata al 68,3%, misura che vale all'Italia il primato europeo e la quindicesima piazza assoluta a livello mondiale. In Francia, per fare un paragone, il tax rate sulle imprese è al 65,7%, in Germania al 46,8 e nel Regno Unito al 35,5.Considerando anche che negli ultimi 600 giorni, 530 dei quali governati da Mario Monti e dai suoi tecnici, il credito al sistema produttivo ha subito una flessione di 65 miliardi di euro, non c'è da sorprendersi se nello stesso periodo il Pil è sceso del 3,4%.

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