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Artigiano vuol saldare il debitoEquitalia gli scippa la casa

Per chiudere un contenzioso fiscale un ex orafo mette in vendita la prima abitazione. Ma l'agenzia di riscossione, senza preavviso, gliela ipoteca

Matteo Legnani
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Paga quarantacinque euro di interessi al giorno che nemmeno se il creditore fosse l'usuraio dei romanzi di Dickens. Invece è lo Stato italiano.  Nel frattempo, visto che il debito sale, Equitalia  ha ipotecato la casa ereditata dai genitori a metà con la sorella. Risultato: rovina assoluta per il presunto evasore e il fisco che non porterà a casa un euro: l'immobile posseduto solo per il 50% è di fatto invendibile. Non è un caso che, fortunatamente, il governo stia pensando a dare una regolata al sistema dei pignoramenti immobiliari organizzati da Equitalia. Nel cieco furore delle regole i funzionari finiscono per perdere di vista l'obettivo. Quella che stiamo per raccontare è una delle tante storie che ha come protagonista la burocrazia del fisco. La sua furia cieca può far danni senza portare gettito. Protagonista Roberto Chiodi, romano, 46 anni, una compagna, una figlia. Leggi l'approfondimento di Nino Sunseri su Libero in edicola giovedì 6 giugno

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