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Economia tedesca dimezzataAllarme del Fondo monetario"Rischia di finire come Italia"

L'Fmi cala le stime di crescita del Pil dallo 0,6 allo 0,3%. Gli economisti: "Evitare politiche eccessive di risanamento"

Matteo Legnani
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Tira aria di incertezza sulla Germania che il prossimo 22 settembre dovrà scegliere se affidare il proprio futuro alla cancelliera Angela Merkel o cambiare rotta. Lo dice il Fondo monetario internazionale nel suo annuale rapporto sull'economia tedesca. Dice l'Fmi che la crescita tedesca nel 2013 è prevista debole: ci sono significativi rischi sulle prospettive e per questo sarà importante evitare un ''risanamento eccessivo''. Pena finire come l'Italia o altri Paesi europei, dove a furia di risanare a colpi di tagli e tasse (soprattutto queste ultime) si è finito per andare in recessione. ''La solidita' del sistema bancario e' migliorata ma restano debolezze'', si legge ancora nel rapporto. Soprattutto il Prodotto interno lordo, che è previsto crescere solo dello 0,3% nel corso dell'anno, dimezzato a fronte di una precedente previsione che lo dava allo 0,6%. L'incertezza legata alle prospettive dell'Eurozona "ha portato a un calo dell'export tedesco nella regione oltre che a un forte rallentamento degli investimenti". Il Fondo ricorda comunque "i forti fondamentali" dell'economia tedesca e promuove il "leggero allentamento" dei conti pubblici, invitando a evitare "una performance eccessiva sul fronte fiscale". I tecnici dell'Fmi poi invitano a una riforma del settore finanziario cosi' da assicurare "una piena armonizzazione con le iniziative europee".

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