Debito, Moody's su quattro regioni italiane: declassate Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia
Di due gradini il downgrade del Lazio, di uno quello delle altre tre. "I tagli alle regioni dovuti all'austerity stanno mettendo sotto pressione i bilanci regionali", scrive l'agenzia di rating
Cala la mannaia di Moody's su quattro regioni italiane. L'agenzia di rating ha infatti declassato il debito di Piemonte, Campania, Sicilia e Lazio. Mentre le prime tre scendono di un gradino, da Baa3 a Baa1, per il Lazio il taglio è stato di due gradini, a Ba2 da Baa3. Il debito di tutte e quattro le regioni italiane è considerato da Moody's "non investment", cioè speculativo. Campania e Lazio quelle messe peggio - L'agenzia di rating sottolinea poi che il l'abbassamento del giudizio sul debito "riflette i crescenti timori sulla loro posizione finanziaria. I tagli alle risorse dovuti all'austerity stanno mettendo sotto pressione i bilanci delle regioni, traducendosi in una rigidità fiscale. Le pressioni di liquidità in atto hanno contribuito all'accumulo di debiti commerciali". Particolarmente critica la situazione della Campania che, evidenzia Moody's, "è esposta a un contesto socio-economico fragile, come mostra il Pil pro capite sotto la media nazionale e gli elevati livelli di disoccupazione". Non se la passa meglio la Regione Lazio, che secondo l'agenzia di rating è quella sottoposta a maggior livelli di "pressione finanziaria". Lazio, Campania e Sicilia aumenteranno il debito - Il rating del Piemonte, si legge ancora nella nota, "riflette le deboli finanze della regione, confermate dall'ampio squilibrio di bilancio e dal debole profilo di cash flow", mentre il taglio del rating della Sicilia conclude la revisione iniziata lo scorso anno e riflette il deterioramento della performance operativa e il deficit di bilancio legati a entrate in stagnazione e un profilo di spesa rigido. Secondo Moodys, il debito della Campania aumenterà di 2 miliardi nel 2014, quello del Lazio di 3 miliardi e di 5 nel 2014, mentre la Sicilia si rpevede ricorrerà ad 1 miliardo di presititi per coprire le perdite del 2014.