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Istat: disoccupazione in crescita, Pil in calo

Giuseppe Vegas

I dati dell'Istituto parlano di un futuro di depressione: in contrazione anche la spesa delle famiglie. Vegas: "Il risanamento sia più graduale"

Andrea Tempestini
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  I dati Istat fotografano un quadro di ulteriore depressione economica. Secondo l'Istituto di statistica la spesa delle famiglie italiane è prevista in contrazione dell'1,6% nel 2013 per effetto della diminuzione del reddito disponibile, con un moderato aumento dello 0,4% nel 2014. Altre cattive nuove dal fronte dell'occupazione: nell'anno in corso il mercato del lavoro dovrebbe continuare a "manifestare segnali di debolezza con un rilevante incremento del tasso di disoccupazione all'11,9% (+1,2 punti percentuali rispetto al 2012)". Nel 2014 la disoccupazione dovrebbe crescere ancora fino a raggiungere il 12,3% a causa del ritardo con il quale il mercato del lavoro "è previsto rispondere alla lenta ripresa dell'economia". In considerazione dell'andamento stentato del mercato del lavoro le retribuzioni dei dipendenti vengono previste in moderato aumento, in crescita dell'1% nel 2013 e dell'1,3% nel 2014.  Il Pil - Infine i dati sul Pil, ancor più preoccupanti. Nel 2013 l'Istat prevede una diminuzione del prodotto interno lordo italiano pari all'1,4% in termini reali. Per il 2014 il recupero dell'attività economica, che dovrebbe essere prevalentemente spinto dalla domanda interna, dovrebbe determinare una crescita moderata, pari a 0,7 punti percentuali. L'istituto spiega che nel 2013 "l'attività economica sarà contrassegnata da una flessione dell'1,4% in media d'anno, a causa di un contributo marcatamente negativo della domanda interna (-2,0 punti percentuali, al netto delle scorte), solo in parte compensato dalla domanda estera netta (1,1 punti percentuali). A causa dell'incertezza sulle aspettative di ripresa l'apporto delle scorte risulterebbe negativo (-0,5 punti percentuali)". L'Istat aggiunge che nel 2014 "il Pil aumenterebbe dello 0,7%. La domanda interna al netto delle scorte tornerebbe a fornire un contributo positivo (0,7 punti percentuali) che si accompagnerebbe a un aumento marginale della domanda estera netta (0,1 punti percentuali)". Consob: "Basta austerità" - Ed è in questo contesto che fa rumore l'appello di Giuseppe Vegas, presidente della Consob, l'organismo di controllo sulla Borsa. Nella sua relazione ai mercati finanziari Vegas spiega che "un'austerità senza speranza può diventare il detonatore di una crisi generalizzata". Il presidente ha sottolineato i rischi di un eccessivo ricorso a misure di austerità sui conti pubblici a scapito della crescita economica: "Se la parsimonia nella spesa pubblica e il rispetto delle ragioni dei contribuenti debbono costituire la stella polare dell'azione di ogni governo, il necessario risanamento dei conti pubblici nei paesi più indebitati dell'Eurozona non può che realizzarsi in un quadro di crescita economica". Vegas ha rimarcato che "un rilancio della crescita del Pil costituisce la condizione indispensabile per migliorare i parametri di finanza pubblica sui quali vengono costruite le manvovre", e che "il risanamento non può che avvenire attraverso un approccio più graduale rispetto a quanto ad oggi previsto dal fiscal compact".  

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